Ludmilla Radchenko, tutto sull’artista ed ex moglie di Matteo Viviani: carriera, passioni, vita privata

Raffaella De Grazia

Non solo ex Letterina di un popolare game show. La 47enne Ludmilla Radchenko è un’artista a tutto tondo. Valletta, modella, attrice e soprattutto, pittrice: una passione, quest’ultima, coltivata sin da adolescente, che tante soddisfazioni sta portando alla bellissima Ludmilla, nota anche per essere stata moglie dell’inviato de “Le Iene” Matteo Viviani.

Ludmilla Radchenko, una carriera tra televisione e gallerie d’arte

Liudmila Vladimirovna Radchenko – nota in Italia come Ludmilla Radchenko – nasce ad Omsk l’11 novembre 1978. Sin da giovanissima si destreggia tra concorsi di bellezza e televisione, nella sua madrepatria – la Russia – così come nel nostro Paese, dove esordisce non solo grazie al popolare ruolo in “Passaparola“, ma anche alla sua partecipazione come ballerina nello show comico “La sai l’ultima?“.

La Radchenko non è solo una valletta: alla professione televisiva associa quella di modella, senza disdegnare la carriera attoriale, che la porterĂ  su alcuni importanti set, da “RIS – Delitti imperfetti” a “La squadra“, sino a “L’ispettore Coliandro” e al film del 2006 “A light of Passion“. Recentemente, la Radchenko ha deciso di dare spazio al suo primo, grande amore: la pittura. La donna realizza opere in chiaro stile pop art, esposte in gallerie site in ogni angolo del mondo. Ludmilla Radchenko, inoltre, ha aperto anche uno studio a Milano, dedicato proprio alla pittura pop art.

La fine del matrimonio con Matteo Viviani

Vulcanica a lavoro, riservata e monogama nella sua vita privata. Ludmilla Radchenko è stata legata alla “Iena” Matteo Viviani, conosciuto nel 2008 e sposato cinque anni dopo. La coppia, attualmente separata pacificamente, ha due figli: Eva, nata nel 2012, e Nikita, classe 2017.

Nel mese di marzo la coppia, apparentemente inossidabile, annuncia la fine della loro unione. Nessuna lite, nemmeno l’ombra di un tradimento: semplicemente, si tratta di una naturale evoluzione del loro rapporto, come sottolineato singolarmente da entrambe le parti in causa.

Separarsi è stato un passo per preservare tutto quello che abbiamo costruito insieme. Abbiamo vissuto una favola e abbiamo scelto di non distruggerla. Ci siamo sempre dati la libertà e non l’abbiamo mai tradita. A volte bisogna raccogliere il coraggio e voltare la pagina proprio per non raccogliere le ceneri. Non ci sono colpe né precedenti. Separarsi non significa perdersi ma evolvere con amore, sempre.