Ozzy Osbourne dice addio agli eccessi: “Basta droghe, voglio vivere con la mia famiglia”

Raffaella De Grazia

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Non voglio morire in una stanza d’hotel“. Una presa di coscienza forte, specialmente se pronunciata e messa in atto da colui che è stato definito a pieno titolo “il padrino dell’heavy metal“. Ozzy Osbourne, ex frontman dei Black Sabbath, personaggio televisivo ed ex rocker maledetto, si è reso conto che anche agli eccessi va posto un limite. Decide, quindi, di fare un passo indietro, rinunciando ad alcol e droghe e prediligendo il tesoro più prezioso che un essere umano possiede: la famiglia.

Ozzy Osbourne, i nipoti prima di tutto

Un cambiamento importante nello stile di vita della rockstar inglese classe 1948 che, al pari di suoi colleghi noti come Elton John o Phil Collins (che ha addirittura annunciato l’addio ai live a causa dei suoi problemi di salute), ha capito che il trascorrere del tempo cambia notevolmente le priorità nella vita di un uomo, anche se famoso.

Ho vissuto in tour per oltre 50 anni e ormai mi sono un po’ abituato a non dover più fare le valigie e salire sul bus. Non fumo più marijuana e non faccio più nulla dello stile di vita da rockstar. Sono diventato un tipo più da casa. Non esco mai. Non vado più nei bar, non bevo. E quindi, che cosa c’è per me là fuori?

Queste le importanti parole pronunciate da Osbourne nel corso di un’intervista rilasciata a The Guardian. Il cantante e protagonista del reality “The Osbournes” ha inoltre aggiunto:

È il momento di passare più tempo con i miei nipoti. Non voglio morire da qualche parte in una stanza d’albergo. Voglio trascorrere il resto della mia vita con la mia famiglia.

Il rocker ha concluso sottolineando con ironia qualcosa che odia fare nella sua nuova vita da “semi-pensionato”: lo shopping in compagnia dell’amata moglie Sharon. British humour a parte, il performer dei Black Sabbath si è reso conto in tempo di dover modificare il proprio stile di vita per non lasciare gli affetti più cari troppo presto, così come accaduto al suo “alter ego” italiano, l’indimenticabile Richard Benson.