AttivitĂ  chiuse: quali sono i bonus spettanti nel decreto Sostegni bis

Jacqueline Facconti

Il decreto Sostegni bis convertito in DL 73/2021 ha subito alcune modifiche al testo. Per le attivitĂ  chiuse, sono previsti bonus e aiuti, un contributo a fondo perduto qualora vengano soddisfatti determinati requisiti.

In cosa consistono questi bonus?

Grazie ad uno degli emendamenti approvati viene modificato il periodo di chiusura previsto per beneficiare del bonus: si passa da 4 mesi a 100 giorni.

Per il resto e poter conoscere i dettagli, si attende il decreto attuativo MISE.

Sostegno alle attivitĂ  chiuse: si attende il decreto attuativo MISE

Per sostenere le attivitĂ  chiuse, il DL Sostegni bis ha istituito un fondo di 100 milioni di euro.

I dettagli sui criteri di erogazione dei contributi si sapranno con il decreto attuativo MISE che individuerĂ  i beneficiari e le modalitĂ  di erogazione. Il pagamento del bonus dovrebbe arrivare nell’arco di un mese.

I parametri temporali di riferimento cambiano: bonus e aiuti interesseranno le attività chiuse non da 4 mesi ma da almeno 100 giorni a decorrere dal 1° gennaio 2021 fino alla data di entrata in vigore del DL Sostegni bis (26 maggio).

Aumenta il budget disponibile passando da 100 a 140 milioni di euro.

AttivitĂ  chiuse: il DL Sostegni bis prevede anche agevolazioni TARI

Il DL 73/2021 prevede un ulteriore aiuto in favore delle attivitĂ  commerciali chiuse, che a seguito delle misure restrittive anti-Covid hanno registrato perdite di fatturato. Otterranno anche agevolazioni sulla TARI.

Apprenderemo i dettagli della misura dal decreto attuativo congiunto tra i Ministeri dell’Interno e dell’Economia, previa intesa in sede di Conferenza Stato-CittĂ  ed autonomie locali. Il decreto attuativo dovrĂ  essere adottato entro 30 giorni dall’entrata in vigore del Sostegni bis in base alla stima per ciascun ente dell’agevolazione massima relativa alle utenze non domestiche di cui all’All.3-Nota metodologica stima TARI e TARI corrispettivo – del decreto n. 59033/2021 del MEF, di concerto con il Ministero dell’interno.

Ai Comuni spetta la facoltĂ  di scegliere se usare una parte delle proprie risorse 2020 inutilizzate per applicare lo sconto sulla TARI.