Cultura Felina: dove il comportamento del gatto diventa linguaggio da ascoltare

Daniela Devecchi

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C’è un luogo — reale e culturale — dove il gatto smette di essere solo un animale da compagnia e diventa, finalmente, un individuo da comprendere. Questo luogo si chiama Cultura Felina. Non è un semplice progetto, ma un centro di studio, formazione e divulgazione interamente dedicato all’etologia e al benessere del gatto.

In un’epoca in cui l’immagine del gatto è ovunque, spesso stereotipata, Cultura Felina invita a guardare oltre. A osservare, a capire, a rispettare i bisogni di un animale che ha ancora molto da insegnare. E lo fa attraverso formazione, consulenze, percorsi professionali e divulgazione scientifica. Perché un gatto non si “educa” come un cane, non si comanda, non si sottomette. Si ascolta.

Formazione, osservazione e rispetto: il cuore di una filosofia

Cultura Felina propone una formazione che va ben oltre la teoria. Ogni corso, seminario o master nasce per avvicinare davvero l’essere umano al linguaggio felino. Si parla di comunicazione, di bisogni etologici, di gestione degli spazi e delle relazioni in casa. C’è attenzione al comportamento quotidiano, ma anche alle situazioni complesse: gatti traumatizzati, convivenze difficili, famiglie multicat, problemi di marcature o aggressività.

Chi si iscrive ai loro percorsi non diventa solo un tecnico, ma un osservatore sensibile. Che si tratti di un proprietario curioso o di un professionista del settore, il metodo è lo stesso: partire dal rispetto dell’animale e dalla comprensione del suo punto di vista.

Interessante anche il fatto che Cultura Felina ha creato un proprio percorso formativo riconosciuto, con il titolo di “Operatore in Benessere Etologico del Gatto®”, una figura pensata per portare nelle famiglie un aiuto concreto, capace di tradurre i segnali del gatto in soluzioni pratiche.

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 Ewa Princi: un volto, una voce, una visione

Dietro tutto questo c’è la Dott.ssa Ewa Princi, etologa specializzata nel comportamento del gatto e educatrice felina di lunga esperienza. Il suo percorso è iniziato più di vent’anni fa, e ha attraversato ambiti diversi: dalla ricerca universitaria alla consulenza diretta nelle famiglie, fino alla formazione di nuovi professionisti.

Fondatrice del Rifugio A‑micioso nel 2015 e ideatrice di Cultura Felina nel 2016, ha fatto della relazione uomo-gatto il centro del proprio lavoro. La sua specializzazione la porta a intervenire soprattutto nei casi più delicati: gatti con disagi comportamentali, stress cronico, adozioni difficili, relazioni compromesse.

Ma ciò che colpisce di più è il suo approccio: scientifico, sì, ma profondamente umano. Non si limita a osservare il comportamento. Lo ascolta, lo decodifica, lo traduce in gesti concreti. Il suo obiettivo non è “correggere” il gatto, ma aiutare le persone a capire perché quel comportamento si manifesta. E come trasformarlo in un nuovo equilibrio.

Un aiuto concreto per chi convive con un gatto

Una delle attività più apprezzate di Cultura Felina è la consulenza comportamentale. Viene svolta spesso a domicilio, proprio per entrare nel contesto reale in cui il gatto vive. Non si tratta di una visita veloce, ma di un incontro in cui si analizza tutto: abitudini, ambiente, relazioni, segnali sottili.

In molte situazioni, la Dott.ssa Princi propone anche un’integrazione con approcci naturali, come l’uso mirato di olii essenziali nell’uso corretto e sicuro per il gatto”, per supportare il benessere emotivo dell’animale. Ma sempre con la stessa filosofia: non si tratta di “curare” un problema, quanto di ripristinare un equilibrio che si è incrinato.

Ogni intervento si basa su un principio fondamentale: il rispetto. Nessuna forzatura, nessuna pretesa di “controllare” l’animale. Solo la volontà di creare una relazione più autentica, fondata sulla comprensione reciproca.

Per questo, chi si rivolge a Cultura Felina non trova risposte standard, ma un ascolto attento, personalizzato. E spesso, quel cambiamento tanto cercato non riguarda solo il gatto, ma anche la persona.