Rosa Giannetta Alberoni: etĂ , biografia, malattiaÂ
Rosa Giannetta Alberoni era nata a Trevico l’11 aprile del 1945 ed è stata una saggista, giornalista e accademica italiana. La donna è scomparsa lo scorso 3 gennaio a Forte dei Marmi. Nel 1974 conseguì la laurea in Lingue moderne presso la IULM e pubblicò il suo primo libro, Coscienza e utopia di Bertold Brecht. Â
Nel corso della sua carriera lavorò alla Fondazione Rizzoli e collaborò con il quotidiano La Stampa. Prima di diventare giornalista, per un periodo seguì le messe in scena di Giorgio Strehler, perchĂ© era interessata a diventare regista. Â
Successivamente fondò la cooperativa teatrale Teatro di tutti, dove realizzò una riduzione dell’Inferno di Dante. Scrisse il libro Galileo e il cielo negato e altri numerosi saggi, pubblicati sulle riviste D’ARS, Carte Segrete, Tempi Moderni, Laboratorio di sociologia. Proprio nel 1980, Rosa Giannetta vinse il concorso di ricercatore in Sociologia generale. Â
Nel corso della sua vita ha scritto, oltre che per La Stampa, anche per Il Giorno, e su periodici come Gioia, Anna e Oggi. Non solo, ma collaborò con trasmissioni radiofoniche e televisive, come alla Televisione della Svizzera Italiana, alla Rai (ricordiamo Orpheus su Rai 2), e a Odeon TV, nella serie Noi due. Infine, curò una rubrica sul Corriere della Sera. Â
La donna si è spenta all’etĂ di 75 anni, da tanti anni soffriva di una malattia cronica. Â
Rosa Giannetta Alberoni: marito, figli, vita privataÂ
Rosa Giannetta è stata sposata con il saggista Francesco Alberoni e dal 1988, decise di acquisire il suo cognome. I due non hanno avuto figli.
La donna è stata sempre fortemente ostile al darwinismo inteso come ideologia, sosteneva che gravi piaghe dell’umanitĂ , come il razzismo stesso, fossero conseguenza di tale concezione:Â
Cancellando il Creatore e riducendo l’uomo ad un derivato delle scimmie, Darwin ed i suoi seguaci, da una teoria scientifica, hanno tratto una ideologia atea che si basa su un solo comandamento: il primato del volere individuale che ha un solo scopo saziare i propri impulsi. […] Non è un caso che il darwinismo ha prodotto aberrazioni come il razzismo, il classismo, l’eugenetica, il peggior colonialismo, la discriminazione biologica.Â





