Nel cuore della Basilicata, tra le montagne silenziose che abbracciano Castelluccio Superiore, c’è il Conservatorio di Etnobotanica, inaugurato nel 2021 all’interno di un palazzo settecentesco, custode di un patrimonio che intreccia scienza, natura e tradizione.
Un archivio vivente di biodiversità
Non è un semplice giardino, né un museo classico. Il Conservatorio è piuttosto una sorta di biblioteca naturale, dove ogni pianta porta con sé una storia: un rimedio popolare, una ricetta tramandata, un uso artigianale dimenticato. Nei suoi spazi si trovano erbario, xiloteca, spermoteca, gemmoteca, aromateca, sala di microscopia, laboratorio fitoalimurgico e una biblioteca tematica. Un vero e proprio centro di ricerca e documentazione dedicato alla botanica applicata e all’etnobotanica.
L’Hortus Basiliano e il giardino dei Semplici
All’esterno, il percorso continua nell’Hortus Basiliano, il giardino delle piante officinali e fitoalimurgiche italiane, situato in località Foresta. Qui crescono centinaia di specie autoctone, alcune a rischio di scomparsa. È presente infatti anche un campo catalogo con 29 varietà di prugneti lucani a rischio di estinzione.
E se ti dicessimo che una pianta che oggi consideriamo “selvatica” era un tempo il centro di una dieta contadina o la base di un rimedio curativo? Passeggiando tra i sentieri del giardino, questo legame si fa tangibile.
Un ponte tra passato e futuro
Il lavoro dei ricercatori non si limita alla conservazione. Attraverso percorsi didattici, workshop e laboratori, il Conservatorio rende accessibile a studenti, professionisti e curiosi un sapere che rischiava di restare relegato ai libri o alla memoria orale. È un ponte che unisce le conoscenze degli antenati con le sfide ambientali contemporanee.
Non è un caso che questo centro stia diventando un punto di riferimento per chi si occupa di biodiversità mediterranea e di valorizzazione delle tradizioni locali.
Andare al Conservatorio di Etnobotanica significa scoprire un archivio ineguagliabile, non solo per quantità di materiali, ma per la possibilità di viverli da vicino. Consultare un campione non è un atto astratto: si osservano specie, origini geografiche, famiglie botaniche, ma soprattutto ci si immerge in storie che parlano di comunità, di sopravvivenza, di creatività umana. In un’epoca in cui molto si perde, qui si custodisce con cura.
FAQ
Dove si trova il Conservatorio di Etnobotanica?
A Castelluccio Superiore, in provincia di Potenza, all’interno di un palazzo del Settecento.
Cosa si può vedere all’interno?
Un erbario, xiloteca, aromateca, spermoteca, biblioteca tematica, laboratorio fitoalimurgico e un giardino botanico con centinaia di specie officinali e fitoalimurgiche.
Cos’è l’Hortus Basiliano?
È il giardino dei Semplici, con oltre 150 piante officinali e varietà autoctone italiane, oltre a un campo catalogo di antichi prugneti lucani.
Il Conservatorio organizza attività per il pubblico?
Sì, propone percorsi didattici, workshop e laboratori rivolti a scuole, studiosi e appassionati.
E’ possibile visitare il Conservatorio Etnobotanica?
Il Conservatorio è aperto al pubblico nei seguenti giorni: giovedì dalle 15.00 alle 19.00; venerdì dalle 09.00 alle 13.00; sabato dalle 15.00 alle 19.00.
La prenotazione è consigliata. In caso di gruppo, almeno 10 persone, è possibile organizzare l’apertura anche in giorni non indicati. Importante è prenotare con anticipo

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






