Chiara Iezzi e il crollo che nessuno vedeva: la malattia, la terapia e la reazione profonda di Paola

Serena Comito

Chiara Iezzi e il crollo che nessuno vedeva: la malattia, la terapia e la reazione profonda di Paola

Chiara Iezzi, la metà più introversa del duo “Paola & Chiara”, ha vissuto per anni una guerra silenziosa. Nessun riflettore, nessuno scandalo. Solo un dolore che cresceva dentro, senza nome, senza voce. Finché un giorno il suo corpo – e la sua mente – hanno detto basta.

Ero esaurita”, ha raccontato con una sincerità rara. E no, non era solo stress. Era un crollo emotivo vero, fatto di ansia, attacchi di panico e senso di smarrimento. Un periodo nero che Chiara ha voluto affrontare in silenzio. Da sola, almeno all’inizio.

Quale malattia ha avuto Chiara Iezzi?

Non si è mai trattato di una malattia fisica, ma di qualcosa di altrettanto paralizzante. Chiara ha vissuto un crollo psico-emotivo, iniziato molto prima della rottura con la sorella Paola nel 2013.

Le sue parole sono state dirette:

“Ho avuto disturbi importanti. Ansia, panico… ho cominciato la terapia circa dieci anni fa. All’inizio non volevo ammettere che qualcosa non andava”.

Una delle radici? Il bullismo subito da adolescente. Troppo timida, troppo chiusa, troppo fragile: un mix che l’ha fatta sentire sempre “fuori posto”, anche nel pieno del successo musicale.

E se ti dicessimo che Chiara si vergognava persino di chiedere aiuto?

La sorella Paola e il peso di non riuscire ad aiutare

Mentre Chiara si chiudeva nel silenzio, Paola cercava un modo per entrare nel suo mondo. Ma non è stato facile.

“A volte non si riesce ad aiutare, perché l’altra persona non ammette di stare male”, ha detto Paola in un’intervista. “Fino all’ultimo uno vuole farcela da solo. Ma da soli, certe volte, non ce la si fa”.

Ed è proprio questo che ha segnato le due sorelle: il tentativo (fallito) di capirsi, di restare vicine, di affrontare insieme qualcosa che non si poteva vedere.

Chiara era troppo sensibile. Paola, troppo razionale. Due anime diverse, unite dal sangue e dalla musica… ma separate dal dolore.

La terapia, la rinascita e un ritorno diverso

Chiara oggi parla con lucidità di quel buio. Dice di essere cambiata. Di aver fatto pace con quella parte di sé che per anni ha cercato di nascondere.

Il merito? Anche della terapia.

“È stata una scelta difficile, ma salvifica. Ho capito che chiedere aiuto non è debolezza. È coraggio.”

Nel frattempo, Paola ha vissuto una sua crisi personale. Anni di depressione, crisi sentimentali, pensieri cupi. Come se il distacco tra loro avesse lasciato un vuoto in entrambe.

Il ritorno sul palco, a Sanremo 2023, non è stato solo una reunion musicale. È stata una restituzione di senso. Di affetto. Di comprensione.

Cosa ci insegna questa storia?

Che anche dietro i sorrisi più noti, i tormentoni estivi e gli abiti di scena… c’è umanità. C’è fragilità. E che dire “sto male” non è una vergogna, ma un atto rivoluzionario.

Paola e Chiara non sono solo un duo pop. Sono due sorelle che hanno attraversato l’inferno — ognuna a modo suo — e ne sono uscite senza perdere la mano dell’altra.

E tu? Hai mai avuto paura di ammettere un dolore?

Domande frequenti

Che malattia ha avuto Chiara Iezzi?
Chiara ha sofferto di ansia, attacchi di panico e crisi emotive. Ha parlato di un vero e proprio esaurimento psicologico, che l’ha spinta a intraprendere un percorso terapeutico.

Quando ha iniziato la terapia?
Circa dieci anni fa, dopo una lunga fase di negazione del problema.

Come ha reagito Paola Iezzi?
Paola inizialmente non riusciva ad aiutare Chiara, perché lei stessa negava il problema. Con il tempo ha imparato a restare presente senza invadere, e oggi è un punto fermo per la sorella.

Il duo Paola & Chiara si è sciolto per questo motivo?
Il periodo difficile ha coinciso con lo scioglimento del duo nel 2013. Solo di recente sono tornate insieme, anche grazie alla guarigione interiore di entrambe.

Che tipo di disturbo ha vissuto Chiara?
Non si tratta di una diagnosi clinica precisa, ma di un insieme di disturbi legati allo stress, all’ansia e a una vulnerabilità emotiva profonda.