Enzo Bertagnoli si è spento a soli 15 anni dopo aver lottato contro un tumore cerebrale che lo aveva colpito cinque anni fa. Suo padre Júlio Sérgio, ex portiere della Roma, è oggi distrutto da un dolore che non ha parole.
Quando è nato Enzo Bertagnoli e quanti anni aveva?
Enzo era nato nel 2010, e il suo sorriso dolce ha accompagnato ogni fase della carriera e della vita di suo padre. Viveva con la famiglia in Italia, e cresceva tra sport, scuola e affetti semplici.
Aveva appena 15 anni. Un’età in cui si sogna il futuro, si costruiscono le prime passioni, si esce con gli amici. Ma per lui, tutto questo si è interrotto troppo presto.
Il tumore
Nel 2020, Enzo ha ricevuto una diagnosi che cambia la vita: medulloblastoma, un tumore maligno che colpisce il cervelletto. Una forma aggressiva e rara, che richiede interventi immediati.
Eppure, tra operazioni, cicli di chemioterapia, ricoveri continui, momenti di speranza alternati a ricadute. Enzo, non ha mai smesso di combattere. E al suo fianco c’era sempre suo padre, con una dedizione che ha emozionato tutti.
Proprio qualche settimana fa, Julio Sérgio si era rasato completamente i capelli, in segno di vicinanza al figlio. Un gesto semplice, ma carico d’amore. Il video ha fatto il giro del web, raccogliendo lacrime e messaggi da ogni parte del mondo.
Gli ultimi giorni: “È in pace, non soffre”
Negli ultimi tempi, le condizioni di Enzo erano peggiorate. Julio lo ha raccontato in una story Instagram, con parole strazianti:
“La situazione è irreversibile… è in coma indotto, sedato secondo necessità e con ossigeno. Ma sta in pace. Non sente dolore”. E poi, il buio.
Domenica 27 luglio 2025, Julio ha pubblicato una foto nera, con una sola scritta:
Enzo Bertagnoli – 2010 / 2025
Una comunicazione silenziosa, ma devastante. Nessuna frase, nessuna spiegazione. Solo il nome, e le date. Bastava quello.
Il cordoglio del mondo del calcio
La notizia ha fatto il giro del mondo. L’AS Roma, il club con cui Julio ha condiviso alcune delle stagioni più intense della sua carriera, ha espresso vicinanza con un messaggio semplice ma toccante:
“Ci stringiamo attorno alla famiglia di Julio Sérgio per la perdita del piccolo Enzo”.
Anche Francesco Totti, Bruno Conti, ex compagni e dirigenti della Roma, hanno scritto parole commosse. E centinaia di tifosi, sui social, hanno ricordato Julio non solo come un grande portiere… ma come un padre straordinario.
Chi è Julio Sérgio, il papà di Enzo
Per chi non lo ricorda, Julio Sérgio è stato il portiere della Roma tra il 2006 e il 2013. Nato in Brasile, era arrivato in giallorosso in punta di piedi, ma si era guadagnato un posto da titolare sotto la guida di Claudio Ranieri.
Indimenticabile l’episodio del 31 gennaio 2010: durante un Roma–Siena, si fece male alla caviglia ma rimase in campo zoppicando, pur di non lasciare la squadra in dieci. Quel giorno divenne leggenda. Lo chiamavano “il portiere eroe”.
Oggi, lo vediamo nella veste di padre: spezzato dal dolore, ma dignitoso nella sofferenza. Più eroe che mai.
Cosa lascia Enzo: un’eredità di amore e coraggio
Enzo non era famoso. Non era un calciatore, né un influencer, ma in pochi giorni ha lasciato un’impronta profonda.
Il suo sorriso nelle foto, la sua resistenza silenziosa, il rapporto fortissimo con suo padre… tutto racconta qualcosa che va oltre la cronaca.
È il volto fragile e potente dell’infanzia che lotta contro malattie troppo grandi. È il simbolo di tanti ragazzi come lui, spesso invisibili, che combattono ogni giorno negli ospedali italiani.
E se oggi ne parliamo, è anche per loro.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






