Alberto di Stasio ha interpretato il direttore di produzione della troupe di Boris. L’attore proviene da una famiglia di artisti; scopriamo qualcosa in più su di lui.
Una vita al fianco di grandi nomi
Di Stasio è di origine napoletana ed è stato allievo all’accademia Silvia d’Amico. I genitori sono entrambi cantanti lirici, ma lui cambia completamente strada: diventa attore, regista e sceneggiatore, allestendo spettacoli importanti come Salomè, Cavalleria rusticana e Fedra. Recita a fianco di attrici come Elena Sofia Ricci e Piera degli Esposti, ma l’esperienza più importante è quella accanto a Mariangela Melato nei panni di Medea con la regia di Giancarlo Sepe. Sul piccolo schermo è rinomato soprattutto per essere stato il direttore Sergio Vannucci nella serie Boris, ruolo che gli ha dato un’importante popolarità.
Alberto nel ruolo di Vannucci
Gode di grande popolarità grazie alla serie tv Boris, andata in onda dal 2007 al 2010 su Fox. Alberto di Stasio interpretava il direttore di produzione della terribile soap Gli occhi del cuore, volutamente recitata male per prendere in giro la poca capacità attoriale durante gli anni 2000. Oggi l’attore collabora con l’Università degli Studi Roma Tre, nella quale dal 1997 lavora al dipartimento di letteratura. Durante la sua carriera ha avuto la possibilità di restare a stretto contatto con alcuni fra i registi italiani più importanti della capitale oltre ad aver portato in scena importanti attori come Mishima, Pinter e Muller. E’ stato lui stesso ad aver confermato il ritorno di Boris dopo più di 10 anni dall’ultima puntata. Alberto di Stasio durante una diretta su Twitch ha confessato di essere al lavoro per la nuova stagione che è stata girata durante l’estate 2022.
Di Stasio oggi: la riservatezza dietro le quinte
Non ci sono informazioni pubbliche relative alla sua vita sentimentale o familiare. Nonostante la sua notorietà, Di Stasio sembra mantenere una certa riservatezza sulla sua vita personale. Il suo ultimo lavoro è un cortometraggio del 2023 intitolato La petite mort, regia di Emanuele Daga.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
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