Non capita tutti i giorni di vedere una giornalista mandata via da una missione “umanitaria”. Eppure, in questi giorni il nome di Francesca Del Vecchio è sulle bocche di molti. Ma chi è? E perché la sua storia sta dividendo il mondo dell’informazione?
Una giornalista che non si accontenta delle versioni ufficiali
Francesca Del Vecchio è una firma de La Stampa, abituata a raccontare la realtà senza filtri e senza concessioni. Forse non la conoscevano in molti, almeno fino a questa settimana, quando la sua espulsione dalla Global Sumud Flotilla – la spedizione internazionale che voleva portare aiuti a Gaza via mare – è diventata un caso nazionale.
Ma cosa è successo davvero? E dove sta la verità tra accuse e controaccuse?
La partenza, le regole e le prime tensioni
Agosto 2025. Francesca accetta l’invito di un attivista a seguire la Flotilla: una missione difficile, piena di regole severe. Doveva consegnare il cellulare, non rivelare dettagli logistici, restare sempre in contatto con i responsabili, evitare di pubblicare in tempo reale.
“Ho accettato – racconterà poi – perché mi avevano detto che avrei potuto raccontare tutto, senza censure. Luce e ombre”.
Ma già dai primi giorni a Catania qualcosa si incrina. La Flotilla teme che ogni informazione trapelata possa mettere a rischio la sicurezza di tutti. Francesca, dal canto suo, rivendica il diritto a raccontare e a fare domande, anche scomode.
Il punto di rottura: accuse incrociate e allontanamento
Secondo i portavoce della Flotilla, Francesca avrebbe violato le regole diffondendo informazioni sensibili: il luogo del training, dettagli sugli spostamenti, elementi che – secondo loro – avrebbero potuto compromettere la missione.
“C’è stata una rottura di fiducia – spiega la portavoce – quando si sono rese note notizie che avrebbero dovuto restare riservate”.
Francesca Del Vecchio racconta però una storia molto diversa. In un’intervista amara dice:
“Mi hanno tolto dalle chat, mi hanno preso il passaporto come se fossero la polizia. Ho fatto solo il mio mestiere: osservare, criticare, non fare la cronista embedded”.
Una vicenda che divide l’Italia
La notizia fa subito il giro dei media: la Fnsi (il sindacato dei giornalisti) si schiera con Francesca, parlando di “ferita alla democrazia” e libertà d’informazione calpestata.
Anche la politica interviene: “Un brutto episodio di censura” dicono Tajani e altri rappresentanti istituzionali.
La Flotilla, invece, ribadisce che le regole erano chiare e condivise: nessuna caccia alle streghe, solo la necessità di proteggere le persone e il viaggio, visto il rischio di intercettazioni e sabotaggi.
Chi ha ragione? Difficile dirlo, perché come sempre, la verità ha molte facce. E non è curioso come, in Italia, ogni volta che si parla di informazione, si apra una voragine di polemiche?
Chi è davvero Francesca Del Vecchio?
Di Francesca Del Vecchio si sa che è una giornalista tenace, con una storia professionale fatta di servizi in zone difficili, una rubrica seguita e una certa allergia ai compromessi. Non è il tipo che si accontenta di resoconti “addomesticati”.
Il suo carattere emerge anche da come ha raccontato l’allontanamento: nessuna vittimizzazione, ma la rivendicazione orgogliosa di voler fare “il mestiere più bello e più scomodo del mondo”.
Chi fa questo lavoro lo sa: a volte dire la verità può costarti caro.
La domanda finale: libertà di stampa o sicurezza delle missioni?
La vicenda di Francesca Del Vecchio pone un interrogativo più grande di lei.
Esiste ancora spazio per raccontare tutto, sempre?
O ci sono situazioni in cui la trasparenza può mettere a rischio vite umane?
E quanto deve piegarsi un giornalista alle regole di chi lo ospita, prima di perdere la propria indipendenza?
Non è solo la storia di una donna cacciata da una nave. È il solito, vecchio, eterno conflitto tra chi vuole vedere tutto e chi vuole proteggere qualcosa.
FAQ
Chi è Francesca Del Vecchio?
Giornalista de La Stampa, specializzata in reportage e cronaca da aree complesse.
Perché è stata cacciata dalla Flotilla?
Secondo la Flotilla ha diffuso informazioni riservate; lei sostiene di aver solo fatto il suo mestiere.
Cosa dice la stampa italiana?
Il sindacato giornalisti la sostiene; parte della politica parla di censura.
Cosa rischiava la missione?
La Flotilla temeva che la divulgazione di dettagli potesse esporre il gruppo a rischi di sabotaggio o intercettazione.
Cosa farà ora Francesca Del Vecchio?
Continua a raccontare la sua versione dei fatti e difende la libertà di stampa.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






