Maria Pagliarulo non è solo la madre di Cristina, la donna di 41 anni di Giffoni Valle Piana morta in ospedale dopo ore di attesa su una barella. È diventata, suo malgrado, un simbolo della rabbia contro la malasanità . Una donna comune, che ha visto svanire la vita della figlia e ha deciso di trasformare il dolore in voce pubblica.
La tragedia di Cristina
Cristina arrivò al pronto soccorso lamentando dolori fortissimi. All’inizio sembrava solo un episodio passeggero: una visita, qualche esame e la dimissione. Ma in poche ore le condizioni peggiorarono drasticamente. Tornò con il 118, disperata, e fu sottoposta a una TAC che mostrava un grave problema intestinale. Eppure, nessuno intervenne subito. Ore e ore di attesa su una barella, il tempo che sembrava non passare mai. Alla fine, quando l’intervento arrivò, era troppo tardi.
Chiunque abbia vissuto un momento simile sa quanto l’angoscia diventi insopportabile. E Maria l’ha provata tutta, senza filtri, senza mediazioni.
La rabbia pubblica di Maria
Maria non ha trattenuto la sua rabbia. In una cerimonia pubblica, di fronte al nuovo direttore dell’ospedale e al governatore De Luca, ha urlato il suo dolore e la sua indignazione. Non era solo rabbia personale: era rabbia per ogni paziente trascurato, per ogni famiglia che potrebbe rivivere la sua tragedia.
E se ci fermiamo un momento, non è impossibile capire perché il suo gesto abbia avuto un impatto così forte: non è facile vedere una madre affrontare pubblicamente chi ha potere, con una fermezza che lascia senza parole.
La battaglia continua
Oggi, sette medici dell’ospedale sono indagati. Maria non aspetta passivamente. Partecipa a incontri, interviste, dibattiti. Vuole risposte. Vuole che i casi come quello di Cristina non si ripetano. La sua lotta non è solo contro persone o errori, ma per un sistema che deve funzionare davvero.
Chi guarda da fuori vede una donna che grida il suo dolore. Chi ascolta da vicino capisce che dietro le parole c’è una volontà ferma: cambiare le cose, anche se lentamente.
Un volto umano della protesta
Maria Pagliarulo ci ricorda che dietro ogni notizia di malasanità ci sono vite reali. Dolore, frustrazione, rabbia e determinazione si mescolano in una storia che scuote. Non è una battaglia politica, anche se coinvolge governatori e direttori. È una battaglia di giustizia, di umanità .

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






