Entrare al Mulino Val dâOrcia significa fare un viaggio che profuma di grano appena macinato, di pasta stesa a mano e di colline che si rincorrono sotto il sole toscano. Qui, nel cuore di Pienza, patrimonio UNESCO, la famiglia Grappi custodisce da generazioni un sapere antico che oggi diventa esperienza da vivere, oltre che gusto da assaporare.
Leggi anche: Chi è Federico Fachinetti, ex marito di Ornella Muti? Biografia, Oggi, EtĂ
Dal campo alla tavola, senza scorciatoie
âPrima di essere mugnai e pastai, siamo agricoltoriâ. Ă questa la frase che piĂš di tutte riassume la filosofia dellâazienda. Su oltre 100 ettari, di cui 85 coltivati a cereali e legumi, nascono grani antichi come il Senatore Cappelli, il farro, lâavena e lâorzo, insieme a legumi preziosi come ceci e lenticchie. Tutto biologico, dal 1992.
Il segreto? Una filiera completa, interna allâazienda, che non perde mai di vista il rispetto per la terra.
La forza delle macine in pietra
Non è un dettaglio da poco. Al Mulino Val dâOrcia la macinazione a pietra avviene a bassa velocitĂ , senza surriscaldare il chicco. In questo modo farine e semole mantengono intatte tutte le parti, compreso il germe di grano, vero scrigno di nutrienti. Il risultato? Farine profumate, vive, che sanno restituire alla cucina quella genuinitĂ ormai rara.
Una pasta che parla toscano
La pasta che nasce da queste semole non è solo buona: è diversa. Trafilata al bronzo ed essiccata lentamente, ha un colore ambrato e una superficie ruvida che trattiene il condimento. I pici allâaglione, serviti alla Locanda del Mulino, sono ormai un piccolo rito per chi passa da Pienza. Non è curioso come un piatto cosĂŹ semplice possa racchiudere secoli di tradizione e, al tempo stesso, raccontare una filiera modernissima?
Esperienze da vivere: visite, degustazioni e lezioni di cucina
Non solo produzione: il Mulino apre le porte ai visitatori con un ricco calendario di attivitĂ .
Puoi scoprire come nasce la pasta, dal chicco alla tavola, con visite guidate allo stabilimento o al suggestivo Castello di Spedaletto, antica grancia medievale lungo la Via Francigena.
E se la curiositĂ ti spinge oltre, ci sono le lezioni di cucina: pici, minestra di pane, cantucci. Ricette tradizionali da imparare con le mani in pasta.
Per chi ama la natura, câè anche lâesperienza del trekking tra i campi, fino a Biancacamicia, con vista mozzafiato sulla Val dâOrcia e un light lunch fatto di prodotti locali e vini Orcia DOC.
La Locanda del Mulino
Cuore pulsante dellâospitalitĂ del Mulino Val dâOrcia è la sua locanda. Aperta solo a pranzo, propone un menu a filiera cortissima, interamente basato sulle farine biologiche macinate a pietra. Sedersi qui significa assaporare la Toscana piĂš autentica, con piatti che raccontano una storia di terra, famiglia e passione.
Un dono speciale: i cofanetti e le idee regalo
Dal vino allâolio EVO, dalla pasta di legumi ai cubi regalo, il Mulino propone anche una selezione di idee regalo perfette per portare a casa (o donare) un pezzo di Val dâOrcia. Non semplici prodotti, ma piccoli tasselli di una filosofia agricola che unisce tradizione e futuro.
Il Mulino Val dâOrcia è un luogo dove tutto è âfarina del proprio saccoâ: dallâagricoltura alla trasformazione, fino allâospitalitĂ . Unâesperienza che lega gusto, cultura e paesaggio in un equilibrio raro.
E se ti dicessimo che, davanti a un piatto di pici al Castello di Spedaletto, potresti sentire il sapore della storia?

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






