Riforma parrucchieri 2025: esame obbligatorio, nuove figure e multe fino a 50mila euro

Daniela Devecchi

Riforma parrucchieri 2025: esame obbligatorio, nuove figure e multe fino a 50mila euro

Non si tratta di un semplice aggiornamento di norme, ma di un riassetto completo delle regole del settore beauty. La proposta è stata depositata in Senato il 5 agosto 2025 dal senatore Renato Ancorotti, nome noto del settore cosmetico e già presidente di Cosmetica Italia.

Il testo parte da una constatazione: in Italia l’abusivismo nel beauty è fuori controllo. Parrucchieri a domicilio non qualificati, centri estetici improvvisati in garage, onicotecniche senza competenze igienico-sanitarie minime. Il risultato? Clienti esposti a rischi per la salute e concorrenza sleale per chi lavora in regola.

La riforma propone quindi un cambio di passo: nessuno potrà lavorare senza un esame di abilitazione che certifica competenze, sicurezza e professionalità. E non parliamo di un “pezzo di carta” simbolico: l’esame sarà strutturato per valutare tecnica, conoscenze teoriche e capacità pratiche.

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Come si diventa parrucchieri con la nuova legge

Il nuovo sistema prevede percorsi chiari e differenziati. Chi inizia da zero dovrà frequentare almeno 900 ore di formazione spalmate su due o tre anni, con moduli che spaziano dalla cosmetologia all’anatomia, dall’uso di macchinari specifici alle norme igieniche. In alternativa, sarà possibile fare un anno di pratica in un salone autorizzato, sotto la guida di un professionista esperto.

Per chi è già del mestiere, ci sono vie più snelle: tre anni di esperienza documentata, anche come dipendente o collaboratore, o un anno dopo un apprendistato regolare, permetteranno l’accesso diretto all’esame.

La vera novità? L’ingresso ufficiale nel quadro normativo di professioni che finora vivevano in una zona grigia: onicotecnici (ricostruzione unghie) e lash & brow specialist (trucco e extension di ciglia e sopracciglia). Per loro, la strada sarà un corso regionale di almeno 600 ore, seguito da un esame di abilitazione.

Inoltre verrĂ  riconosciuta persino la figura dello **Specialista in Estetica Oncologica. Parliamo in sostanza di un professionista formato per trattamenti delicati su pazienti in terapia oncologica o in fase post-cura, unendo bellezza e benessere psicologico.

Multe salate per chi lavora senza titolo

Il messaggio? Ma è chiaro: chi non si mette in regola pagherà caro. Le sanzioni amministrative passeranno dagli attuali 500–2.000 euro a 5.000–50.000 euro. E non è finita: in più è prevista la sospensione dell’attività per un periodo che può arrivare a due anni.

Non solo: se un professionista senza titolo esegue trattamenti specifici come colorazioni, tagli o procedure estetiche particolari, la multa sarà tra i 3.000 e i 10.000 euro, contro i 250–5.000 euro attuali.

E nei casi più gravi — ad esempio quando un trattamento scorretto causa danni alla salute — la riforma richiama le sanzioni del Codice penale, con possibili condanne. Un segnale forte a un settore dove la linea tra “lavoretto per arrotondare” e abuso di professione è troppo sottile.

Lavoro autonomo, nuove opportunitĂ 

Non è solo un giro di vite: la riforma apre anche nuove strade. Una delle più interessanti è la possibilità, per i titolari di saloni e centri estetici, di affittare poltrone o cabine a professionisti abilitati. Un modello già diffuso in UK e USA, che consente a molti di avviare la propria attività senza i costi di un locale intero.

Questa flessibilità, però, sarà accompagnata da regole chiare: contratti scritti, rispetto delle norme di sicurezza e obbligo di presentare l’abilitazione. L’idea è creare un ecosistema più dinamico, dove il talento possa emergere senza vincoli economici proibitivi, ma sempre dentro un quadro legale sicuro.

Un settore che vale miliardi

Dietro forbici, spazzole e smalti, c’è un’economia enorme. Il beauty è il secondo settore artigianale in Italia per numero di addetti, dopo l’edilizia. E i numeri dell’export parlano chiaro: solo verso gli Stati Uniti, i prodotti cosmetici italiani generano oltre 1,15 miliardi di euro l’anno.

Un motore economico che non può permettersi falle. L’abusivismo toglie risorse, riduce la qualità media del servizio e danneggia la reputazione del made in Italy. Per questo, per molti operatori seri, la riforma non è un ostacolo ma una protezione.

FAQ

Quando entrerĂ  in vigore la riforma parrucchieri 2025?
Se l’iter parlamentare procede come previsto, l’approvazione potrebbe arrivare entro metà 2026. Seguirà un periodo di transizione di 12–18 mesi per permettere a tutti di adeguarsi.

Chi potrà sostenere l’esame di abilitazione?
Chi ha completato il percorso formativo previsto o ha esperienza lavorativa documentata secondo i nuovi criteri della legge.

Le nuove figure come l’onicotecnico saranno regolamentate?
Sì, con percorsi formativi specifici e un esame finale che certifica le competenze.

Cosa rischia chi lavora senza abilitazione?
Multe da 5.000 a 50.000 euro, sospensione dell’attività fino a due anni e, nei casi più gravi, sanzioni penali.

Si potrĂ  affittare una poltrona in un salone?
Sì, purché il professionista sia abilitato e il contratto sia regolare, rispettando le norme di sicurezza e igiene.