Chi è Lotfi Kachroud, il cuoco tunisino che si è tuffato nel fiume Sile a Jesolo per salvare un bambino intrappolato in auto? Età, l’episodio, moglie, figli

Daniela Devecchi

Domenica mattina, a Jesolo, il sole scaldava e sembrava una giornata normale. Poi, all’improvviso, il silenzio è stato rotto da urla e concitazione: un’auto era finita nel fiume Sile. L’acqua, scura e profonda, l’ha inghiottita in pochi secondi. Dentro c’era un bambino di cinque anni, bloccato nel seggiolino.

In quei momenti in cui non c’è tempo per pensare, Lotfi Kachroud, cuoco tunisino di 38 anni che lavora a Mestre, si è buttato in acqua. Non c’erano calcoli, solo la voglia di arrivare a quel piccolo prima che fosse troppo tardi.

Il tuffo nel Sile

L’auto si era inabissata mentre la madre e la sorellina riuscivano a uscire. Il bambino no. Lotfi e un turista tedesco si sono spogliati di scarpe e maglietta e sono entrati nell’acqua gelida, provando a raggiungerlo. I sommozzatori erano già in azione, ma ogni secondo sembrava un’eternità.

Dopo, quando tutto era finito, Lotfi ha parlato poco. Con voce semplice ha detto:

“Non sono un eroe, ho fatto quello che mi sembrava giusto.”

E forse è proprio qui la grandezza: non pensare a se stessi, ma a chi ha bisogno, in quell’istante e basta.

La sua storia

In pochi lo conoscevano prima di quel giorno. Vive in Veneto da anni, lavora in cucina con discrezione, preparando piatti e sorrisi per chi entra nel suo ristorante. È arrivato dalla Tunisia per costruirsi una vita, e l’ha fatto passo dopo passo.

Il salvataggio? Non l’ha cercato. È stato un attimo. Una scelta che, forse, non si decide: succede e basta. Lofti è un uomo che vive a Mestre, lavora come cuoco in un ristorante e ha costruito una famiglia vera: ha una moglie, tre bimbi piccoli e persino la suocera con lui sul bus quel giorno.

Quel tuffo nel fiume Sile, improvviso, nasce da dieci secondi di panico e amore — non per lui, ma per quel bambino intrappolato. «Poteva essere mio figlio», ha pensato, e ha agito come quel padre che mette tutto in pausa per salvare la vita altrui.

Quella frase, semplice, porta dentro tutto: la tenerezza per i suoi figli, la premura per gli altri, la responsabilità di un uomo che sa rendere ogni istante, anche il più drammatico, un momento autentico e umano.

La reazione

Ora, sui social e nelle chiacchiere di paese, il suo nome è sulla bocca di tutti. C’è chi lo vorrebbe premiare, chi lo definisce “un uomo vero”. Mattia Gastaldi, sindaco di Campologo Maggiore, non ha esitato a condividere la vicenda attraverso i suoi canali social. “Si chiama Lotfi Kachroud, cuoco tunisino 38enne che lavora a Mestre; si è gettato ieri nel Sile per cercare di salvare un bambino di 6 anni intrappolato nell’auto della madre e inabissatasi nel fiume a causa di una probabile manovra errata.

Nell’auto una donna della sua stessa età, insieme alla figlia tredicenne e al fratellino di sei, legato sul seggiolino. Madre e figlia seppur con difficoltà e sotto shock riescono a raggiungere la riva. Il bambino invece è intrappolato nell’auto che si inabissa fino a sette metri di profondità. Lotfi era su un bus di linea con la famiglia per raggiungere il mare. Ha visto la scena ed ha fatto fermare il mezzo.

Ora il bambino è ricoverato in terapia intensiva e saranno cruciali le prossime ore per dichiararlo fuori pericolo e capire se potrà completamente ristabilirsi.

Un grazie a Lotfi per il grande gesto altruistico che non è affatto comune e speriamo con tutto il cuore il piccolo possa completamente ristabilirsi.”

FAQ

Quanti anni ha Lotfi Kachroud?
38 anni.

Dove lavora?
In un ristorante a Mestre.

Cosa è successo a Jesolo?
Un’auto è caduta nel fiume Sile con un bambino a bordo.

Cosa ha detto dopo?
Che non si sente un eroe.