Chi è Ilay David, fratello di Evyatar l’ostaggio 24enne di Hamas? Età, storia, appelli, il dramma degli ostaggi israeliani

Daniela Devecchi

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Il 7 ottobre 2023 ha cambiato la vita della famiglia David per sempre. Quel giorno, Evyatar, giovane israeliano di 24 anni, fu rapito durante l’attacco di Hamas al festival Nova, nel deserto del Negev. Da allora, ogni giorno è un’attesa carica di dolore e speranza. Tra i suoi cari, il fratello maggiore Ilay David è diventato una delle voci più forti nella battaglia per riportare a casa gli ostaggi.

La forza di un fratello di fronte all’incubo

Ilay ha raccontato che vedere il video diffuso da Hamas, in cui Evyatar appare emaciato e costretto a scavare una fossa nel tunnel dove è prigioniero, è stato un colpo devastante. Quelle immagini hanno reso ancora più concreta la paura di perdere suo fratello, ma gli hanno anche dato la spinta per non restare in silenzio.

Per lui, il rapimento di Evyatar non è solo una tragedia privata, ma un crimine contro l’umanità che non può essere dimenticato. Ha più volte sottolineato come Hamas stia usando la sofferenza dei prigionieri come strumento di propaganda, cercando di piegare le famiglie e influenzare l’opinione pubblica.

Negli ultimi mesi, Ilay è diventato un volto noto nelle piazze di Tel Aviv, soprattutto nella famosa Hostages Square, dove le famiglie degli ostaggi si riuniscono ogni settimana. Lo si vede prendere il microfono, parlare alla folla e spesso commuoversi, senza mai perdere la determinazione.

I suoi interventi sono un richiamo alla responsabilità e alla coscienza collettiva. “Non possiamo permettere che questi ragazzi diventino solo numeri”, ha detto durante una manifestazione. Ogni volta ricorda a tutti che Evyatar è un giovane con sogni e passioni, non un volto tra tanti nella tragedia.

L’attivismo oltre i confini

Ilay non si è fermato alle piazze israeliane. Ha partecipato a incontri e iniziative all’estero, incontrando comunità e rappresentanti politici per raccontare la storia di suo fratello e degli altri ostaggi. Spiega che la priorità è impedire che l’attenzione del mondo cali e che il dolore delle famiglie venga dimenticato.

Nei suoi racconti, Evyatar non è mai solo la vittima di un rapimento. È il ragazzo creativo e gentile di cui parla con orgoglio, un fratello che amava la musica e sognava di viaggiare. Ilay vuole che chi ascolta senta la vita che c’è dietro la tragedia, perché è quella vita che deve essere salvata.

Custodire la speranza

Nonostante la paura e l’angoscia, Ilay cerca di coltivare la speranza. Lo fa parlando di Evyatar con amore, partecipando a ogni iniziativa utile e ripetendo a se stesso che suo fratello tornerà. Sa che il giorno in cui Evyatar varcherà di nuovo la porta di casa, toccherà a lui e alla sua famiglia prendersene cura e ricostruire insieme un pezzo di normalità.

Ilay David, con la sua determinazione, è diventato il simbolo di un’attesa che non si arrende. La sua voce ricorda a tutti che dietro ogni ostaggio c’è una famiglia che lotta e che la speranza, anche quando è fragile, è più forte della paura.

FAQ su Ilay David

Chi è Ilay David?
È il fratello maggiore di Evyatar David, l’ostaggio israeliano rapito da Hamas il 7 ottobre 2023.

Qual è il suo ruolo oggi?
È diventato una delle voci principali della battaglia civile per liberare gli ostaggi, partecipando a manifestazioni e incontri pubblici.

Perché la sua storia è importante?
Perché rappresenta la forza e la determinazione delle famiglie che non vogliono arrendersi all’oblio e chiedono un intervento immediato per salvare i propri cari.

Cosa lo spinge a esporsi così tanto?
La volontà di dare un volto umano alla tragedia degli ostaggi e di tenere viva l’attenzione internazionale sul caso del fratello.