Hai presente quella sensazione di dover controllare tutto, anche l’aria che respiri? Chi soffre di allergie e asma conosce bene questa condizione. Non è solo una preoccupazione passeggera: diventa una compagna costante. C’è chi vive con l’asma e misura ogni respiro, chi controlla ogni etichetta per paura di un alimento nascosto, chi deve spiegare ogni volta che no, non è un capriccio. È una questione di sicurezza. In questo scenario, l’Associazione Ligure Allergici ODV (ALA) rappresenta un punto fermo. Non nasce per caso: dal 2003 riunisce persone che hanno deciso di non rassegnarsi, in collaborazione con i medici specialisti.
Non è curioso che, pur essendo così diffuso, il problema dell’allergia e dell’asma sia spesso sottovalutato? Sembra quasi che finché non ti riguarda direttamente, resti una parola astratta. Invece dietro ci sono storie vere. Giornate in cui una semplice uscita diventa un percorso a ostacoli. Bambini che devono spiegare ai compagni perché non possono condividere la merenda. Adulti che convivono con la paura di una reazione improvvisa.
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Il lavoro di ALA tra informazione, battaglie e piccoli gesti
L’Associazione lavora su più fronti e la prima missione è l’informazione. Corsi per insegnanti, progetti con le scuole, materiali pensati per chi lavora nella ristorazione e un sito che evidenzia tutte le informazioni utili e le rende disponibili e informa su tutte le innovazioni nella diagnosi e nella cura delle allergie. Tutto per far capire che un’allergia non è una fissazione, ma un rischio serio.
Ogni anno ALA organizza incontri, convegni, momenti di aggiornamento. Non è solo teoria: sono occasioni concrete per confrontarsi, scambiarsi consigli, capire come tutelarsi. E se ti dicessimo che in Italia l’immunoterapia specifica per allergeni inalanti (unica terapia riconosciuta dall’OMS come terapia curativa e non sintomatica), non è rimborsata ovunque? Sembra incredibile, ma è così. Ci sono regioni in cui chi ne ha bisogno può accedere gratuitamente alle cure e altre dove deve pagarle di tasca propria. Per questo ALA ha aderito alla petizione nazionale per chiedere regole uguali per tutti.
Ma l’attività di ALA non si ferma qui. C’è anche un impegno molto pratico. Ha donato all’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova, per esempio, uno spirometro portatile e i relativi boccagli per l’utilizzo. Un gesto nato da un concerto di beneficenza e dalla voglia di lasciare un segno concreto.
Grazie al sostegno di un’importante azienda, inoltre, ha potuto donare 100 adrenaline alle scuole con alunni a rischio di anafilassi “a rischio vita”. E da alcuni anni acquista e offre adrenalina sia al dosaggio per adulti sia pediatrico alla Casa Famiglia “La Piuma”. Sono azioni che cambiano la qualità delle cure. E non è poco, in un momento storico in cui il sistema sanitario arranca.
Una rete di relazioni che parte dalla Liguria e arriva molto in là.
Un altro aspetto interessante è la capacità di fare rete. L’Associazione Ligure Allergici collabora in primis con il Comune di Genova e con la Regione Liguria, proponendo e partecipando alla stesura di protocolli e Linee Guida, e anche con le Società Scientifiche nazionali. In questo modo, le esperienze di chi subisce questi disagi possono contribuire a orientare le politiche sanitarie locali e nazionali. Non è un dettaglio: le decisioni prese dalle Regioni e a Roma possono cambiare l’accesso alle cure, la disponibilità dei farmaci, le linee guida che gli ospedali seguono.
Alla base di tutto c’è un principio semplice: chi convive con un problema ha diritto di farsi ascoltare e di trovare una comunità che lo supporti. Forse è questo che rende ALA speciale. Non è solo un’associazione…. Parliamo in effetti di un insieme di storie, di persone che non vogliono sentirsi sole.
Se hai un bambino allergico, se sei tu stesso a convivere con l’asma o con un’allergia alimentare o a farmaci o a imenotteri a rischio anafilassi, sapere che c’è qualcuno pronto ad aiutarti fa una differenza enorme. Ti toglie quel senso di isolamento che spesso è più pesante della malattia stessa.
Ti riconosci in queste parole? Allora sappi che ci sono tanti modi per dare una mano. Puoi diventare socio, destinare il 5×1000, partecipare agli eventi. Oppure, semplicemente, raccontare ad altri che ALA esiste. Perché a volte la consapevolezza è il primo passo per cambiare le cose. E se ti dicessimo che proprio oggi potresti essere tu la persona capace di fare la differenza?

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






