All’inizio degli anni Duemila, quando la rete era ancora un luogo incerto, popolato più da esperimenti che da certezze, qualcuno ha avuto il coraggio di lanciare una sfida in piena regola. Non a caso è accaduto lontano dall’Italia, in una stanza di Cork, Irlanda, dove un giovane modenese trapiantato all’estero, Marco R. Capelli, stava già guardando oltre. Oltre le riviste patinate. Oltre le fanzine amatoriali. Oltre i contenitori di racconti che pubblicavano tutto, senza filtri.
È lì che nasce Progetto Babele, una rivista letteraria che, in vent’anni di attività, ha saputo non solo resistere all’usura del tempo e alle mode digitali, ma addirittura anticiparle. E se ti dicessimo che ha superato i 139 milioni di accessi senza mai avere sponsor, pubblicità o finanziamenti esterni?
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Una rivista fuori dal coro
Il bello di Progetto Babele è che non somiglia a nulla. Non è una semplice rivista online, e non è neppure un collettivo letterario nel senso classico. È qualcosa che sta in mezzo, e forse proprio per questo ha saputo durare così a lungo. Fin dal primo numero, uscito nel 2002, l’intento era chiaro: pubblicare narrativa di intrattenimento intelligente, curata, selezionata, senza prendersi troppo sul serio. Con una formula inedita: racconti, poesie, monografie, recensioni e articoli critici impaginati in formato PDF stampabile — una vera anomalia, se pensi che tutti gli altri cercavano l’ipertesto a tutti i costi.
Eppure, ha funzionato. Perché mentre tanti altri progetti naufragavano, Progetto Babele cresceva. Numero dopo numero, autore dopo autore. Ospitando firme del calibro di Valerio Evangelisti, Isabella Bossi Fedrigotti, Arturo Pérez-Reverte, Loriano Macchiavelli, ma anche decine di scrittori esordienti che grazie a PB hanno trovato il loro primo pubblico.
Il regista invisibile: Marco R. Capelli
Dietro tutto questo c’è un uomo solo. O meglio, un uomo che fa per dieci. Marco R. Capelli, nato a Modena nel 1971, è il fondatore, caporedattore, grafico, webmaster, traduttore e direttore editoriale della rivista. Ma non solo: è anche autore di racconti, saggista, paroliere, curatore editoriale, programmatore e copywriter. Una figura eclettica, che ha vissuto tra Irlanda, Stati Uniti e Spagna, coltivando una visione della cultura decisamente internazionale.
Lo sapevi che ha scritto i testi in inglese per sette album della band heavy metal Martiria, alcuni dei quali realizzati con Vinny Appice, storico batterista dei Black Sabbath? E che ha firmato racconti pubblicati su riviste e antologie, oltre a essere stato premiato in diversi concorsi letterari italiani? Eppure, Capelli ha sempre evitato il protagonismo. Per lui, la cosa più importante è far funzionare il progetto. Scegliere i testi giusti. Offrire ai lettori qualcosa che li sorprenda. Una rivista che parla, senza urlare. Che ascolta, senza giudicare.
Una comunità vera, fatta di passione e competenza
Quello che rende Progetto Babele speciale è anche la sua comunità. Non stiamo parlando solo di lettori, ma di un’intera rete di 3.281 collaboratori tra scrittori, lettori, traduttori, bibliotecari, redattori e appassionati. Persone che, in forma volontaria, offrono il loro tempo per leggere manoscritti, selezionare testi, scrivere recensioni o curare rubriche come Carta Bianca, Musica e Cinema, Poesia o Concorsi Letterari.
Dal 2003, al fianco di Capelli lavora Carlo Santulli, figura chiave nella redazione. È lui a gestire la sezione recensioni e a coordinare il gruppo dei lettori e recensori. Un lavoro capillare, che garantisce quella qualità costante che i lettori di PB hanno imparato a riconoscere.
Un sito diventato un punto di riferimento
Nel tempo, il sito di Progetto Babele si è trasformato in una vera e propria biblioteca digitale. Oltre ai numeri della rivista, oggi ospita consigli di lettura, audiolibri gratuiti, una sezione ricchissima dedicata ai concorsi letterari, rubriche di approfondimento, dossier tematici e la già citata Stazione di Servizio, una guida per autori emergenti che vogliono capire come muoversi nel mondo dell’editoria.
Il bello è che tutto questo è accessibile gratuitamente. Nessun paywall, nessuna registrazione obbligatoria. Solo letteratura, messa a disposizione di chi ha voglia di leggere e lasciarsi ispirare. Progetto Babele è anche tra i pochi a non inseguire i numeri facili dei social: preferisce il passaparola, la qualità, l’attenzione ai dettagli.
Una collana cartacea per pochi
Dal 2003, PB ha lanciato anche una collana cartacea intitolata “I libri di PB”, che pubblica esclusivamente su invito. Dimentica le autopubblicazioni o le call aperte: qui si pubblica solo ciò che la redazione sceglie in prima persona. I volumi, stampati in formato A5 con copertine a colori, sono piccoli gioielli editoriali, curati in ogni dettaglio, e accompagnati da prefazioni critiche che danno contesto e spessore ai testi.
Fino ad oggi, sono usciti diciassette libri, e ogni pubblicazione è un piccolo evento per i lettori affezionati.
Una rivista che ha fatto scuola
Col passare del tempo, Progetto Babele è diventata un punto di riferimento anche per altri editori indipendenti, riviste letterarie e scrittori in cerca di un’alternativa al mainstream. Ha collaborato con realtà come Il Foglio Letterario, Domist.net, Decadance, e ha ricevuto apprezzamenti da giornalisti, scrittori, poeti e intellettuali. Non è raro che bibliotecari chiedano di ricevere l’abbonamento gratuito per le emeroteche, segno di un radicamento reale nel tessuto culturale italiano.
E mentre il panorama digitale cambia ogni giorno, PB resta fedele a sé stessa. Nessun compromesso, nessuna corsa al clic. Solo racconti, poesia, critica e passione.
Il segreto? Non voler piacere a tutti
Forse è proprio questo il motivo del successo di Progetto Babele. Non ha mai cercato di piacere a tutti. Ha scelto la sua strada, con coerenza. E ha costruito una torre di storie che continua a crescere, una pagina dopo l’altra. Una torre solida, senza fronzoli, dove chi ama la lettura può sentirsi a casa.
Perché leggere, in fondo, è ancora uno dei pochi gesti che ci riconcilia con il tempo. E chi sa costruire uno spazio per questo gesto, ha già fatto qualcosa di straordinario.
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Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






