Una pagina Instagram patinata, centinaia di video di trattamenti estetici, slogan da sogno: “labbra perfette, zigomi da diva, dove sognare si può”. Dietro l’identità social di “Rebby Beautyfill”, però, non c’era nessun centro estetico autorizzato. Solo un appartamento a Villaricca, attrezzato come una clinica abusiva e trasformato in un salone illegale di chirurgia estetica.
A scoprirlo e bloccarlo sono stati i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, impegnati da tempo nel web patrolling, l’attività di monitoraggio delle piattaforme digitali per intercettare fenomeni illeciti sempre più mascherati da attività legali. E stavolta, nel mirino è finita una 35enne con migliaia di follower, nota per i suoi contenuti incentrati su filler, trattamenti viso, rimodellamento e “ritocchi” vari.
Blitz nell’appartamento-clinica: sequestri e denuncia
Il blitz è scattato insieme al personale dell’ASL Napoli 2 Nord. Quando i militari hanno fatto irruzione nella casa della donna, si sono trovati davanti una vera e propria sala operativa allestita in un appartamento privato. Lettini, strumenti chirurgici, siringhe, fiale di botox e acido ialuronico, macchinari per la rimozione dei tatuaggi: tutto pronto per trattamenti estetici eseguiti senza alcuna autorizzazione né competenze mediche certificate.
Tutto il materiale è stato sequestrato. E non si tratta solo di strumenti: sono state rinvenute sostanze a uso medico chirurgico, la cui somministrazione è vietata a chi non ha un’abilitazione sanitaria specifica. Secondo quanto emerso, i trattamenti venivano pubblicizzati tramite i social e offerti a prezzi ribassati, attirando numerose clienti in cerca di “ritocchi veloci” senza passare da studi regolarmente registrati.
Una denuncia e 10mila euro di sanzioni
Per la 35enne è scattata una denuncia per una lunga serie di violazioni: esercizio abusivo della professione sanitaria, violazioni in materia ambientale e irregolarità sanitarie. Le sono state inoltre comminate sanzioni per un importo complessivo di 10mila euro.
Nonostante la sua attività social continui a raccogliere visualizzazioni, ciò che è emerso dalle indagini racconta un altro lato della questione: quello dei rischi per la salute pubblica, soprattutto per chi si affida con leggerezza a pratiche non controllate, spinto da un’estetica “smart” che promette risultati veloci e low-cost.
I social come specchio (e copertura) di realtĂ pericolose
Il caso di Rebby Beautyfill è solo l’ultimo di una lunga serie di operazioni che dimostrano quanto i social network stiano diventando la vetrina preferita per attività illegali, soprattutto nel settore del benessere e della bellezza. La capacità di costruire un’immagine online credibile, fatta di video ben montati e recensioni apparentemente entusiaste, rende più difficile distinguere il professionista dal millantatore.
Ma come ricordano i carabinieri, la bellezza non giustifica il rischio. E dietro ogni filler “casalingo” può nascondersi una minaccia seria, dai danni estetici permanenti a conseguenze ben più gravi per la salute.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






