I topi come arte: l’idea di un messaggio metaforico
I topi sono figure ricorrenti nelle opere di Banksy, con un significato metaforico importante. Come gli artisti, essi vivono ai margini della societĂ , nascosti, ma sopravvivono ugualmente lasciando il segno.
I topi sono una critica alla società moderna, rappresentandola come questi animali che, per quanto detestabili, potrebbero mettere in ginocchio l’intera civiltà . Lui stesso si identifica nella loro ribellione sociale: loro non devono chiedere il permesso a nessuno, esistono e fanno rumore nel silenzio.
C’è anche un gioco di parole in questa metafora: “rat” è l’anagramma di “art”.
Banksy prende ispirazione dai lavori di Blek le Rat.
Questi topi dunque rappresentano un simbolo di resistenza, sopravvivenza e cristica sociale
Ma chi è Bansky?
Il writer inglese, dall’identitĂ ancora sconosciuta, è noto per il suo essere provocatorio nell’interpretazione della realtĂ in tutta la sua spietata sinceritĂ . Tra gli artisti di strada, il suo nome spicca sugli altri. Le sue opere abbondano di critica sociale e politica ma anche di umorismo, talvolta oscuro, ma mai volgare. I suoi murales sono in giro per il mondo, i suoi graffiti realizzati con lo stencil costituiscono un graffio nella coscienza collettiva.
Ambiente, guerre e repressione: ecco i temi di Bansky
Tra i suoi temi la manipolazione mediatica, l’omologazione delle masse, la guerra, l’inquinamento, l’orrore dello sfruttamento minorile, la sofferenza della condizione umana, la brutale repressione poliziesca. Del resto una delle sue tante opere è stata proprio realizzata come tributo a George Floyd, il 46enne afroamericano morto a Minneapolis il 25 maggio del 2019 in seguito al violento arresto da parte della polizia.
Le opere di Banksy a Conegliano
Il comune ospiterĂ , nelle sale di Palazzo Sarcinelli, “BANKSY e la Street Art”, una grande mostra dedicata al celebre artista britannico, dal 15 Ottobre di quest’anno fino a marzo dell’anno prossimo.
Accanto a Banksy, la mostra ospita altri grandi nomi della street art internazionale come Keith Haring, il cui tratto grafico ha segnato la New York degli anni ’80, e Shepard Fairey, alias Obey, che ha criticato la manipolazione dell’immagine pubblica con le sue opere-manifesto. Presenti anche Mr. Brainwash e Mr. Savethewall, che fondono arte, cultura pop e comunicazione.
“BANKSY e la Street Art” non è solo una raccolta di opere, ma una narrazione potente e visiva di un’arte nata dal basso, democratica e ancora oggi capace di provocare, ispirare e far riflettere. Un appuntamento imperdibile per chiunque voglia comprendere il nostro tempo attraverso i suoi muri.
Il Murales di Banksy a Venezia
Il “bambino migrante” si trova sul muro esterno di palazzo San Pantalon: la rimozione avverrĂ di notte e verrĂ messo in un posto sicuro. Dopo anni di stasi sul muro dell’attuale palazzo San Pantalon a Venezia, finalmente Banca Ifis ha ricevuto tutte le autorizzazioni per rimuovere l’opera di Banksy e portarla in laboratorio in modo che Federico Borgogni, restauratore collaudato di Banksy, possa intervenire in modo piĂą stabile. Non si sa ancora se in seguito verrĂ Â riposizionata dov’era e com’era, ma sicuramente ora è al sicuro dal continuo moto ondoso e dagli effetti delle condizioni meteo.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
Quello che contraddistingue il mio lavoro è l’idea di cos’è che si cela dietro una notizia: un’informazione.
Ma le informazioni non sono tutte uguali. Se ti arriva un’informazione e da essa non piangi, non ridi, non respiri, non ti disperi o non gioisci, essa non ti serve a nulla.
PerchĂ© l’informazione è la libertĂ di un popolo. Ed Ă© nelle nostre emozioni che si avverte la vera essenza della libertĂ .
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