Carbonia oggi si è svegliata con una notizia che ha un peso diverso, quasi fisico. È scomparso Salvatore “Tore” Figus, 82 anni, un nome che, per chi ha vissuto la città da vicino, racconta più di quanto sembri. Ti è mai capitato di scoprire quanto una persona fosse parte dell’identità di un luogo solo quando non c’è più?
Figus non era un politico qualunque, né un semplice funzionario culturale. Era uno di quelli che, negli anni in cui la cultura sembrava quasi un lusso, provava comunque a portare avanti idee, film, dibattiti, percorsi capaci di far crescere cittadini e territorio. E non ha mai smesso di farlo, fino alla pensione nel 2017.
Le origini: un carboniese classe 1943
Salvatore Figus nasce a Carbonia il 17 novembre 1943.
Di lui, dei suoi studi e dei suoi primi passi, le fonti pubbliche raccontano poco. Ma chi lo ha incrociato negli anni ricorda un carattere curioso, appassionato, attratto dalle idee prima che dalle formalità.
La politica: gli anni in Comune
Il percorso pubblico di Figus prende forma alla fine degli anni Ottanta. Nel 1988 entra nel Consiglio comunale di Carbonia, in un’epoca di grandi trasformazioni politiche.
Dal 1988 al 1990 fa parte della Giunta guidata da Ugo Piano.
Poi, dal 1990 al 1993, ricopre il ruolo di assessore al Bilancio durante l’amministrazione del sindaco Antonangelo Casula.
La sua esperienza politica nasce nel solco della sua storia personale: Figus era un militante del PCI, una formazione che, a Carbonia, ha rappresentato un pezzo importante della memoria collettiva. La sua idea di amministrazione era concreta, quasi artigianale: la gestione come responsabilità verso i cittadini, non come vetrina.
E se ti dicessimo che molti ricordano ancora oggi quegli anni come un periodo di rigore, ma anche di apertura culturale?
L’altra anima: cultura, audiovisivo e innovazione sociale
È però nel fronte culturale che Salvatore Figus lascia la traccia più profonda.
Per anni è stato direttore regionale della Società Umanitaria in Sardegna, coordinando i Centri Servizi Culturali. Luoghi vivi, dove passavano film, documentari, laboratori, progetti educativi, e dove la parola “cultura” non era mai usata in modo ornamentale.
In un’iniziativa del 2014 dedicata al rapporto tra cinema e identità, Figus veniva presentato come direttore della Cineteca Sarda della Società Umanitaria. Un ruolo che dice molto del suo contributo: promuovere linguaggi nuovi, custodire archivi audiovisivi, far dialogare memoria e innovazione.
Ha scritto e curato testi sulla missione dei Centri di Servizi Culturali, raccontando una Sardegna capace di produrre cultura, non solo di riceverla. Chi lo ha conosciuto parla di una figura instancabile, il tipo che arriva prima degli altri e va via per ultimo.
Non è sorprendente come certe battaglie culturali diventino visibili solo dopo?
Nel 2017 conclude il suo percorso professionale, lasciando un sistema culturale più solido rispetto a quello che aveva trovato.
Il ricordo della città
La notizia della sua scomparsa è stata accolta oggi, 18 novembre 2025, da un’ondata di messaggi e ricordi. Il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, lo ha definito «punto di riferimento nel panorama culturale regionale, un instancabile promotore e animatore culturale». Parole che restituiscono l’immagine di un uomo che ha intrecciato impegno politico e visione culturale.
Della sua vita privata non emergono dettagli pubblici, se non il cordoglio rivolto alla famiglia. Un riserbo che, in un’epoca rumorosa, parla più di mille biografie.
Un’eredità fatta di idee
Quando se ne va una figura come Salvatore Figus, la tentazione è quella di farne subito un simbolo. Ma forse la sua eredità è un’altra: la normalità dell’impegno quotidiano, paziente, costante. Quel lavoro silenzioso che, a poco a poco, costruisce comunità.
Lo sapevi che molte delle iniziative che oggi consideriamo parte integrante della vita culturale del territorio — rassegne, archivi audiovisivi, laboratori per le scuole — esistono anche grazie al suo contributo?
La sua non è una biografia monumentale. È una storia di dedizione. E, spesso, sono proprio queste le storie che restano.
FAQ
Chi era Salvatore Figus?
Una figura chiave della cultura sarda e della vita pubblica di Carbonia. È stato consigliere comunale, assessore e direttore regionale della Società Umanitaria.
Quando è nato?
Il 17 novembre 1943 a Carbonia.
Quali incarichi ha ricoperto?
Consigliere comunale dal 1988, assessore al Bilancio dal 1990 al 1993, e per anni direttore dei Centri Servizi Culturali della Società Umanitaria.
Quando è scomparso?
Il 18 novembre 2025, all’età di 82 anni.
Ci sono informazioni sulla vita privata?
Le fonti pubbliche non riportano dettagli personali.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






