Chi é Pasquale Vessicchio, il fratello di Beppe che gli ha insegnato ad amare la musica?

Giorgia Tedesco

Prima di conoscere Pasquale Vessicchio, è interessante riallacciarci un attimo al celebre direttore scomparso oggi.

Beppe è stato molto apprezzato in Italia, e ha spesso raccontato che la sua passione per la musica è nata osservando in famiglia. Soprattutto un fratello maggiore, proprio l’uomo di cui vi parliamo ora, che suonava diversi strumenti e amava cantare.

Pasquale Vessicchio: chi è?

Pasquale viene ricordato nei dolci e malinconici aneddoti come il fratello maggiore. I due avevano una differenza di età di circa dieci anni. Dalle interviste emerge che Pasquale era davvero innamorato del canto e della musica, infatti suonava numerosi strumenti. Tra cui chitarra, fisarmonica, mandolino e violino. E si dilettava proprio durante momenti musicali organizzati in famiglia. Beppe lo ha descritto come una figura centrale. Che invidiava. Attorniata da amici, mentre era impegnata a suonare e cantare.

È stato proprio Pasquale ad accendere in Beppe l’amore per la musica. Uno dei racconti più noti riporta che la scintilla nacque quando Pasquale sostituì i libri di scuola di Beppe con una chitarra.

Dettagli sul fratello di Beppe

Non ci sono molte informazioni pubbliche su Pasquale, come la sua data di nascita, la carriera professionale o se sia diventato un musicista di professione. Il suo nome viene citato quasi esclusivamente nel contesto familiare, come figura chiave per l’avvicinamento di Beppe alla musica, più che come persona pubblica con una biografia consolidata.

Nei ricordi di Beppe, la musica era un’occasione conviviale nella loro casa, un aspetto tipico della cultura napoletana. Pasquale rivestiva un ruolo fondamentale in quei momenti di aggregazione musicale.

La sua rilevanza: capire il ruolo della famaglia

Conoscere la sua influenza aiuta a ricostruire il cammino artistico di Vessicchio. Il fratello maggiore rappresenta l’elemento scatenante: è grazie a lui che Beppe si è avvicinato alla musica, prima osservando e poi desiderando suonare anche lui. Questo particolare permette di cogliere meglio l’influenza della famiglia e dell’ambiente culturale nella formazione di uno degli artisti più noti e apprezzati d’Italia.