C’è un punto, nel nord della Puglia, dove la vigna sembra respirare al ritmo del vento. Lucera, terra di colline morbide e tramontane che arrivano dai Balcani, è la culla di Alberto Longo, un progetto che unisce agricoltura, vino e ospitalità. Qui, tra il profumo dei campi e le mura antiche delle masserie, il vino non è soltanto un prodotto: è una storia che parla di famiglia, di radici e di un territorio che non ha mai smesso di credere nella propria identità.
Un sogno nato dalla terra
Tutto comincia nel 2000, ma la verità è che le radici sono più profonde. Già negli anni Sessanta, la famiglia Longo coltivava vigne e uliveti tra San Severo e Pietramontecorvino. Lì nasce la passione di Alberto, cresciuto tra filari e fermentazioni, con lo sguardo di chi vuole dare continuità alla tradizione.
La cantina di oggi è ospitata in un’antica azienda agricola dell’Ottocento, ristrutturata con rispetto e cura. Sotto, dove un tempo si conservava il grano, oggi riposa la barricaia; sopra, la tecnologia più avanzata governa vinificazione e imbottigliamento. È un luogo dove la memoria contadina incontra la precisione moderna, senza che una prevalga sull’altra.
Due poderi, un’unica anima
I vigneti di Alberto Longo si estendono per 35 ettari, divisi tra Fattoria Cavalli e Masseria Celentano, entrambi nei pressi di Lucera. Qui si coltivano uve autoctone come Montepulciano, Nero di Troia, Bombino Bianco e Falanghina, ma anche varietà internazionali che dialogano con il territorio senza snaturarlo.
Ogni pianta è allevata con attenzione, le rese sono basse, la raccolta per la linea principale è fatta a mano. Il risultato? Vini che raccontano la luce del Tavoliere, la freschezza delle notti ventilate, la forza minerale della Daunia. Due luoghi diversi, un solo respiro.
Il cuore della cantina: la DOC Cacc’e Mmitte
È la DOC Cacc’e Mmitte di Lucera a rappresentare il cuore pulsante del progetto. Una denominazione storica, spesso dimenticata, che Alberto Longo ha scelto di difendere e valorizzare. Intorno a lei si muovono due linee di vini: quella che porta il suo nome, elegante e territoriale, e la linea “Masseria Celentano”, più contemporanea, che esprime la versatilità degli IGT Puglia.
I rossi intensi, i bianchi eleganti, i rosati profumati e gli spumanti metodo classico compongono un mosaico coerente, dove ogni etichetta ha una voce propria ma parla la stessa lingua: quella della Daunia.
Sostenibilità, ma davvero
In un’epoca in cui la parola “sostenibilità” rischia di diventare un’etichetta vuota, qui assume un senso concreto. Tutto ciò che nasce in cantina e in masseria proviene da filiera a chilometro zero, senza uso di sostanze chimiche.
La struttura è alimentata da pannelli fotovoltaici per oltre 140 kW e da un impianto geotermico installato più di dieci anni fa, tra i primi in Puglia. Ogni scelta, anche la più piccola — dai detergenti organici alla riduzione dei consumi d’acqua — segue un principio semplice: rispettare la terra che dà il vino. Non è uno slogan, è una filosofia di lavoro quotidiana.
Accoglienza e tempo lento
Chi arriva a Lucera per una degustazione scopre che da Alberto Longo il tempo ha un altro passo. Le visite guidate conducono tra i vigneti, la cantina e la barricaia, con la possibilità di assaggiare i vini accompagnati da piatti preparati in casa.
E per chi vuole restare c’è Masseria Celentano, un edificio seicentesco immerso nella campagna, restaurato con gusto e autenticità. Le volte a vela, le travi a vista e il grande camino in pietra raccontano l’atmosfera delle antiche dimore rurali pugliesi.
Un’identità locale, uno sguardo internazionale
I vini di Alberto Longo oggi viaggiano ben oltre i confini della Puglia. Si trovano nei ristoranti e nelle enoteche di tutta Italia, ma anche in Europa, Stati Uniti, Canada, Svizzera e Giappone.
Eppure, nonostante la diffusione internazionale, la loro anima resta profondamente legata a questo angolo di Daunia. È come se ogni bottiglia portasse con sé un frammento di luce pugliese, un soffio di vento balcanico e il profumo caldo delle masserie.
Il valore di un luogo che parla sottovoce
Visitare Alberto Longo non significa solo degustare un vino. È entrare in una storia che unisce tradizione e innovazione, rispetto e ambizione, lentezza e visione. È scoprire come una denominazione “minore” possa farsi grande quando viene difesa con intelligenza e passione.
In un panorama vinicolo spesso dominato da nomi e numeri, questa cantina rimane un racconto umano. Un equilibrio raro tra radici e futuro, dove ogni vendemmia non è solo una produzione, ma un atto di continuità.
Curiosità e domande
Che cos’è il Cacc’e Mmitte di Lucera?
È un vino rosso storico della Daunia, nato da un antico metodo di vinificazione locale. È il simbolo della cantina e della sua identità territoriale.
Si può visitare la cantina?
Sì, su prenotazione. Le visite includono la barricaia e la degustazione guidata dei vini.
Dove si trova la Masseria Celentano?
A pochi chilometri da Lucera, immersa nel verde, è una dimora seicentesca trasformata in luogo di ospitalità e relax.
Come avviene la produzione dei vini?
Ogni fase è seguita con cura: dalla vendemmia manuale alla vinificazione controllata, fino all’affinamento in bottiglia. La parola d’ordine è qualità.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






