Certe verità arrivano tardi. Alcune così tardi da sembrare scritte da un regista.
Jack Nicholson lo scoprì solo a trent’anni passati: la donna che aveva sempre creduto essere sua sorella, in realtà era sua madre biologica.
Si chiamava June Frances Nicholson, e la sua vita – breve, intensa e in parte nascosta – è una delle storie più incredibili di Hollywood.
Le origini nascoste di June
June Frances Nicholson nacque nel 1918 a Pittsfield, nel Massachusetts, in una famiglia di origini irlandesi ed inglesi. Fin da giovanissima sognava il palcoscenico. Scelse il nome d’arte June Nilson e iniziò a esibirsi come ballerina e showgirl nell’America degli anni Trenta, tra luci, musica e libertà.
Era bella, vivace, indipendente. Ma aveva appena diciassette anni quando rimase incinta.
Nel 1937, in un’America ancora severa verso le madri non sposate, la famiglia prese una decisione drastica: il neonato Jack sarebbe stato cresciuto dalla nonna, Ethel May Nicholson, come se fosse suo figlio.
June, invece, sarebbe diventata ufficialmente “la sorella maggiore”.
Un segreto lungo trentasette anni
Per tutto quel tempo, Jack Nicholson crebbe credendo che Ethel May fosse sua madre e che June fosse soltanto una sorella più grande, impegnata nel mondo dello spettacolo.
June nel frattempo cercava la propria strada: nel 1936 si sposò con Donald Furcillo (alias Donald Rose), un uomo già sposato, in una vicenda dai contorni poco chiari.
Negli anni Quaranta e Cinquanta visse tra la East Coast e la California, lontana dai riflettori. Morì nel 1963, a soli 44 anni, senza che Jack conoscesse la verità.
La scoperta che sconvolse Jack Nicholson
È il 1974. Jack Nicholson è già una star mondiale: ha girato Chinatown, ha vinto premi, è l’uomo del momento.
Durante la preparazione di un profilo per la rivista Time, un ricercatore nota una discrepanza nei documenti di nascita: la madre ufficiale di Jack risulta essere June, non Ethel May.
Quando la verità viene rivelata, Jack rimane incredulo.
«È la cosa più folle che abbia mai sentito», dirà in seguito. Poi aggiungerà, con una lucidità sorprendente:
“È stato drammatico, ma non traumatico. Ero già formato psicologicamente.”
La rivelazione arrivò troppo tardi: June ed Ethel May erano già morte. Non poté chiedere spiegazioni a nessuna delle due.
Una madre nell’ombra
June Frances Nicholson rimase un’ombra nella biografia del figlio. Non lo crebbe, ma lo mise al mondo e, forse senza volerlo, gli trasmise quella profondità emotiva e quella complessità interiore che avrebbero definito la sua arte.
Il gesto di affidarlo alla nonna fu una forma di amore difficile, forse l’unica possibile in quel tempo.
La vita come un film
Non è curioso che tanti film di Jack Nicholson parlino di identità, segreti e verità nascoste?
In Chinatown, in Shining, in A proposito di Schmidt… i suoi personaggi vivono sempre al confine tra illusione e rivelazione.
Forse, senza quella storia familiare, Nicholson non sarebbe mai diventato l’attore magnetico, vulnerabile e profondo che conosciamo.
Cosa resta di June Frances Nicholson
Di lei non rimangono interviste, né fotografie pubbliche. Solo un nome inciso su una lapide in California, qualche documento genealogico e una verità scoperta troppo tardi.
Ma dietro quel nome c’è la radice di una leggenda del cinema americano.
Una donna che ha fatto una scelta dolorosa e coraggiosa: rinunciare al proprio ruolo per amore di un figlio.
FAQ
Chi era June Frances Nicholson?
Era la madre biologica di Jack Nicholson, presentata per anni come sua sorella.
Perché la famiglia nascose la verità?
Perché June aveva solo 17 anni quando partorì Jack: una gravidanza fuori dal matrimonio, nel 1937, era considerata scandalosa.
Quando Jack scoprì la verità?
Nel 1974, durante la preparazione di un articolo per Time.
Quando morì June Frances Nicholson?
Morì nel 1963, probabilmente in California, a 44 anni.
Chi era il padre biologico di Jack Nicholson?
Non è mai stato confermato: i nomi più citati sono Donald Furcillo e Eddie King, manager di June.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






