La tragedia che ha coinvolto Iurii Kulba, un operaio ucraino di 35 anni, si è verificata durante operazioni di manutenzione sulla linea ferroviaria Civitavecchia-Tarquinia.
Cos’è successo a Iurii Kulba
L’uomo è stato fatalmente schiacciato da un macchinario qualche giorno fa. Nonostante l’arrivo tempestivo degli aiuti e la corsa all’ospedale San Paolo, non c’è stato nulla da fare. Non è sopravvissuto alle gravissime ferite riportate. Al momento, la Polfer sta conducendo indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Secondo una nota della Cgil di Roma e Lazio, il dramma si sarebbe consumato a causa di un guasto tecnico. Occorso a una macchina rincalzatrice.
I soccorsi e la tragica perdita
Durante i tentativi di riparazione, i martelli del macchinario si sarebbero staccati colpendo il lavoratore. Il sindacato ha sottolineato la necessità di chiarire le responsabilità , ma ha anche puntato il dito contro un modello gestionale che, tra tagli e appalti al ribasso, alimenta condizioni di rischio nel settore della manutenzione ferroviaria.
La Cgil ha ribadito l’importanza di riorganizzare il sistema, chiedendo interventi strutturali per tutelare salute e sicurezza dei lavoratori, sia nelle aziende principali che lungo l’intera filiera degli appalti. Il sindacato ha altresì rinnovato l’appello per la convocazione del tavolo regionale sulla sicurezza, fermo da mesi, sollecitando l’attuazione piena del piano sanitario e di sicurezza predisposto dalla Regione Lazio ma ancora in attesa di effettività .
Una giovane vita, un cittadino modello
A Capistrello, dove Kulba risiedeva con la sua famiglia, il sindaco Maurizio Murzilli ha espresso commozione e dolore per la perdita di una giovane vita spezzata sul lavoro. Ricordando Kulba come un giovane padre e marito esemplare che si era integrato perfettamente nella comunità locale, Murzilli ha offerto le più sentite condoglianze alla sua famiglia. Ha inoltre esortato l’intera comunità a stringersi intorno ai cari dell’operaio in questo momento di immenso dolore. L’appello a riflettere sulle condizioni di sicurezza nel mondo del lavoro è più necessario che mai.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
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