Chi era Richard Speck, l’assassino delle infermiere che sconvolse l’America?

Giorgia Tedesco

Richard Speck fu un criminale statunitense responsabile di uno dei delitti più sconvolgenti della storia moderna degli Stati Uniti.

Biografia di Richard Speck

Nato nel 1941, ebbe un’infanzia difficile. Molto difficile. Caratterizzata da povertà, instabilità familiare e abuso di alcol. La sua vita fu segnata da piccoli crimini, problemi comportamentali e l’incapacità di mantenere lavori. E relazioni stabili. Divenne poi, all’improvviso, famoso. Ma non nel modo migliore. Fu a causa di un evento drammatico avvenuto nell’estate del 1966 a Chicago. Un evento di una violenza tale che scosse profondamente l’opinione pubblica.

Una strage spietata

Nella notte del 13 luglio 1966, Speck irruppe in un dormitorio. Così, all’improvviso. Era utilizzato da studentesse infermiere filippine che svolgevano il loro tirocinio presso un ospedale locale. Armato e sotto l’effetto di alcol e droghe, prese il controllo della situazione. Così, sfruttò la vulnerabilità delle giovani donne. In quella terribile notte, uccise otto infermiere una dopo l’altra.

Soltanto Corazon Amurao riuscì miracolosamente a sopravvivere. Come? Nascondendosi sotto un letto e rimanendo immobile fino all’alba. Fu lei, con la sua testimonianza, a fornire una descrizione decisiva per identificare il colpevole. Le indagini si svolsero in modo rapido e capillare. La polizia che mobilitò ingenti risorse per risolvere il caso. Speck venne rintracciato pochi giorni dopo. Era ricoverato in un ospedale, perché aveva tentato di suicidarsi. Così, grazie alla testimonianza dell’unica sopravvissuta e alle prove schiaccianti, fu arrestato.

I comportamenti anomali durante la detenzione

Fu riconosciuto colpevole e condannato a morte. Ma, successivamente, la sentenza fu cambiata in ergastolo. Questo in seguito a modifiche nelle leggi sulla pena capitale. Durante i suoi anni in prigione, Speck manifestò comportamenti inquietanti. E, varie testimonianze emerse nel tempo, evidenziarono la sua natura violenta e manipolatrice. Morì nel 1991, apparentemente a causa di un infarto.

L’omicidio delle otto infermiere rimane un caso simbolico. Ma non solo per la sua gravità, anche per le implicazioni sociali che ne derivarono. Questo evento portò a una rinnovata attenzione verso la sicurezza negli alloggi per il personale sanitario. E di conseguenza intensificò il dibattito sulla violenza urbana. Ancora oggi è ricordato come uno dei crimini più terribili mai esistiti. Venne perfino analizzato. Proprio per comprendere i meccanismi del comportamento criminale e per sviluppare migliori strategie di prevenzione.