Domenico Mugnaini e il suo decesso dopo la malattia. Giornalismo in lutto: ecco chi era

Daniela Devecchi

Domenico Mugnaini e il suo decesso dopo la malattia. Giornalismo in lutto: ecco chi era

Ci sono giornalisti che non cercano mai il palcoscenico, eppure restano impressi piĂą di altri. Domenico Mugnaini apparteneva a questa categoria: preciso, attento, rispettoso. Uno di quelli che arrivano dove serve, anche quando la vita presenta ostacoli che per molti sarebbero insormontabili.

E se ti dicessimo che la sua storia è anche un piccolo pezzo di giornalismo toscano degli ultimi quarant’anni?

Origini, etĂ  e vita privata

Mugnaini era nato a Firenze intorno al 1960. Da giovane aveva iniziato a frequentare le redazioni cattoliche locali, un ambiente che sarebbe tornato piĂą volte nella sua carriera.
La vita privata è sempre rimasta sullo sfondo, per scelta. Era sposato, padre di due figli, e coltivava un senso di discrezione che lo ha accompagnato fino alla fine.

La carriera: un itinerario lungo quattro decenni

Il suo percorso professionale racconta molto del giornalismo toscano. Gli inizi furono intensi: collaborava con Il Popolo, scriveva per Avvenire, faceva il praticante alla Gazzetta di Firenze. Erano anni di corse, di cronache scritte in fretta, di pezzi che arrivavano in tipografia quando la cittĂ  dormiva.

Poi arrivarono le agenzie e la televisione. Prima ASCA, con l’apertura della sede fiorentina, poi i canali del gruppo Cecchi Gori. Una breve parentesi la trascorse al GR2 RAI, esperienza che definiva “istruttiva”, benché rapida.

In un secondo momento accettò l’incarico presso l’ufficio stampa del Comune di Firenze, ai tempi della giunta Domenici. Lì rimase solo pochi anni, perché il richiamo delle agenzie era troppo forte. Tornò alla ASCA e poco dopo arrivò in ANSA, dove sarebbe rimasto per oltre quindici anni.

All’ANSA Mugnaini divenne un punto di riferimento. Caposervizio aggiunto, uomo di ritmo e di equilibrio. Chi lo conosceva lo ricorda presente, puntuale, capace di lavorare anche nelle condizioni più dure. Nonostante la poliomielite infantile gli rendesse difficoltosi gli spostamenti, spesso era tra i primi a raggiungere una notizia. Sembrava quasi che nulla potesse davvero fermarlo.

Nel 2019 arriva la svolta più simbolica: la direzione di Toscana Oggi, il settimanale delle diocesi toscane. Un ritorno alle origini, come se la sua carriera avesse deciso di chiudere un cerchio iniziato proprio lì, nelle prime collaborazioni cattoliche della giovinezza.

Gli incarichi istituzionali

Negli ultimi anni Mugnaini aveva assunto anche ruoli di responsabilità fuori dalla cronaca quotidiana. Entrò nel consiglio dell’Opera di Santa Maria del Fiore, una delle istituzioni più antiche e prestigiose di Firenze. Poco dopo venne nominato consigliere della Scuola d’Arte Sacra, realtà fortemente legata alla città e alla cultura religiosa.
Nel 2022 venne ascoltato dalla Commissione parlamentare sul caso David Rossi, segno della sua lunga conoscenza della vicenda e della fiducia riposta in lui come testimone.

La malattia e la morte

A metà novembre 2025 la notizia è arrivata quasi in punta di piedi: Domenico Mugnaini è morto dopo una malattia vissuta nel massimo riserbo. Nessun dettaglio reso pubblico, nessuna nota medica. Solo la conferma di un percorso difficile e silenzioso, affrontato con quello stesso pudore che lo aveva accompagnato per tutta la vita.

Il ricordo

Una cosa, tra le tante, lo distingueva: la capacità di essere determinato senza perdere mai la gentilezza. Gli ex colleghi dell’ANSA lo ricordano come un uomo diretto, ironico, presente. Qualcuno ha raccontato che amava fare lunghe telefonate serali, quando ormai le redazioni iniziavano a svuotarsi ma la notizia aveva ancora bisogno di essere sistemata.
Molti lo hanno salutato definendolo “un punto fermo”. E probabilmente era davvero così.

CuriositĂ  e dettagli poco noti

Il soprannome “Dodo” circolava nelle redazioni fiorentine da anni, usato con affetto. Amava osservare le tipografie e commentare i titoli appena stampati, un’abitudine quasi romantica in un’epoca di giornali digitali.
La poliomielite lo accompagnava da sempre, ma chi gli stava accanto giura che non l’ha mai visto fermarsi davvero. Considerava la notizia una forma di servizio, non un trofeo personale.

FAQ

  • Di cosa è morto Domenico Mugnaini?
    Di una malattia affrontata in modo riservato. Non sono stati diffusi dettagli clinici.
  • Quanti anni aveva?
    Circa 65.
  • Era ancora direttore di Toscana Oggi?
    Sì, era in carica al momento della morte.
  • Quali sono state le tappe principali della sua carriera?
    Dalle collaborazioni con il mondo cattolico alla Gazzetta di Firenze, da ASCA a Cecchi Gori, dal Comune di Firenze all’ANSA, fino alla direzione di Toscana Oggi.
  • Aveva ruoli istituzionali?
    Sì: Opera di Santa Maria del Fiore, Scuola d’Arte Sacra e audizioni parlamentari.