Chi era Domenicantonio La Pastina? La storia del professore che San Giorgio a Cremano non dimenticherĂ 

Daniela Devecchi

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Chi era Domenicantonio La Pastina? La storia del professore che San Giorgio a Cremano non dimenticherĂ 

C’è un dettaglio che continua a tornare nei racconti di chi lo conosceva: fino alla sera prima era lì, presente, attento, seduto a un incontro politico a Villa Bruno come aveva fatto tante altre volte. E invece, poche ore dopo, la città si è svegliata con una notizia che nessuno avrebbe voluto leggere. Domenicantonio La Pastina è morto nella notte del 18 novembre, a 84 anni. Una scomparsa improvvisa, che ha scosso un’intera comunità.

San Giorgio a Cremano, quella mattina, sembrava piĂą silenziosa del solito. Come se mancasse un punto fermo, una di quelle figure che, pur senza esporsi troppo, tengono insieme una parte della memoria collettiva.

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EtĂ , origini e una vita intera passata tra scuola e ragazzi

La Pastina aveva circa 84 anni, e buona parte della sua vita l’aveva dedicata alla scuola. Prima al Liceo Scientifico di San Sebastiano al Vesuvio, dove iniziò a insegnare italiano e latino, poi al Liceo Carlo Urbani di San Giorgio a Cremano, che considerava quasi una seconda casa.

Molti ex studenti raccontano che aveva un modo tutto suo di “far parlare” i testi. Non spiegava mai solo il significato letterale: ti portava dentro la storia, dentro il pensiero degli autori, come se la letteratura non fosse una materia, ma un percorso da attraversare.

E se ti dicessimo che alcuni lo ricordano ancora mentre passeggia nei corridoi con un libro in mano, quasi fosse un’estensione naturale del suo gesto?

La battaglia per il Liceo Urbani e l’impegno nella scuola pubblica

Tra i contributi più importanti che La Pastina lasciò alla sua città, c’è un impegno che spesso non emerge nei necrologi: si batté per rendere il Liceo Urbani un istituto autonomo. Non lo fece per prestigio personale, ma per un’idea chiara di scuola: un liceo saldo, radicato, capace di offrire ai giovani un ambiente completo e indipendente.

Quella battaglia, raccontano i colleghi, fu lunga e non sempre semplice. Ma lui non si tirò mai indietro. Caparbio, rigoroso, profondamente convinto che l’istruzione fosse il cuore di una comunità.

La politica: una parentesi che dice molto del suo carattere

Accanto alla scuola, La Pastina aveva anche un’altra dimensione pubblica. Negli anni Novanta fu consigliere comunale civico, dal 1993 al 1997. Una presenza discreta, mai urlata, coerente con il suo modo di essere. Portò in politica gli stessi valori che portava in classe: educazione, metodo, misura.

E quella passione non si è mai spenta. Tanto che la sera prima della morte era presente a un evento elettorale, salutato con affetto da chi lo considerava un punto di riferimento.

C’è un messaggio, circolato sui social il giorno dopo, che ha commosso molti: «Sei bravo Massimo, continua così ed io ti seguo sempre». Lo aveva scritto proprio poche ore prima che se ne andasse. Riletto oggi, sembra quasi un passaggio di testimone.

Il ricordo del sindaco Zinno: un ritratto sincero

Il sindaco Giorgio Zinno gli ha dedicato parole che restituiscono bene la misura della sua perdita. Lo ha definito «una figura preziosa, un punto di riferimento autentico per intere generazioni», ricordando come La Pastina fosse stato protagonista della vita culturale ed educativa della città.

Zinno ha sottolineato anche il suo lavoro nel Centro Studi A. Genovesi, che La Pastina aveva fondato, e la firma del Patto Educativo, oltre ai progetti portati avanti con la Città dei Bambini e delle Bambine. Un percorso che racconta un uomo che non si è mai limitato a insegnare dentro un’aula: proseguiva anche fuori, nel territorio, nei luoghi dove la cultura si costruisce davvero.

Il saluto della città e l’ultimo addio

I funerali si sono celebrati il 19 novembre alle 10:30, nella Chiesa di San Giorgio Martire. Una chiesa piena, ma silenziosa, come nei saluti che non hanno bisogno di troppe parole. Ex studenti, docenti, amici, amministratori, persone comuni: tutti lì per un uomo che, senza mai essere al centro della scena, aveva saputo lasciare un segno.

Non è curioso come certi professori restino nell’immaginario collettivo più di tanti personaggi pubblici? Forse perché, in fondo, sono quelli che ti formano davvero. Che ti danno una direzione.

Social e presenza pubblica

La Pastina non era un uomo da social network. Le tracce che troviamo online sono per lo piĂą ricordi degli altri: foto, frasi, testimonianze. Lui, invece, preferiva il confronto diretto, quello che nasce alla fine di una riunione, o in una sala di scuola, con tono pacato ma sicuro.

Un carattere riconoscibile

Chi lo ha conosciuto ne parla come di una persona gentile, rigorosa, dotata di una memoria incredibile per i nomi degli studenti. Amava i classici, ma non li trattava da reliquie. E aveva un modo tutto suo di collegare passato e presente, come se latino e attualitĂ  fossero due strade che, a un certo punto, si incontrano.

FAQ

Quando è morto Domenicantonio La Pastina?
– Nella notte del 18 novembre 2025.

Quanti anni aveva?
– Circa 84 anni.

In quali scuole ha insegnato?
– Al Liceo Scientifico di San Sebastiano al Vesuvio e al Liceo Carlo Urbani di San Giorgio a Cremano.

Quando si sono svolti i funerali?
– Il 19 novembre 2025, alle ore 10:30, nella Chiesa di San Giorgio Martire.

Ha avuto incarichi politici?
– Sì, è stato consigliere comunale civico dal 1993 al 1997.