Livorno piange il politico Mauro Grassi, avrebbe compiuto 70 anni il prossimo anno

Daniela Devecchi

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Livorno piange il politico Mauro Grassi, avrebbe compiuto 70 anni il prossimo anno

A Livorno la notizia si è diffusa in poche ore, con quel tipo di silenzio che arriva quando una figura conosciuta lascia un vuoto immediato. La città saluta Mauro Grassi, classe 1956, portuale e volto storico della politica cittadina, ricordato per la sua presenza costante e per quel modo diretto di stare in mezzo alla gente.

Lo sapevi che avrebbe compiuto 70 anni a marzo 2026? Un traguardo che chi gli voleva bene racconta avrebbe accolto con la sua solita ironia ruvida e affettuosa.

Le origini e il lavoro in porto

Nato e cresciuto a Livorno, Grassi ha sempre mantenuto un legame profondo con il porto, dove ha lavorato per gran parte della sua vita.
Chi lo ha incrociato tra banchine e turni difficili parla di un uomo schietto, uno che non aveva bisogno di troppe parole per farsi capire.

La politica come impegno quotidiano

Raccontare Grassi senza parlare della politica sarebbe impossibile. Per lui non era un capitolo della vita: era un modo di stare al mondo. Ha iniziato nella Rifondazione Comunista, nella sezione del porto, uno dei nuclei storicamente più attivi della città.

In seguito ha proseguito nel Partito Comunista Italiano, dove ha ricoperto a lungo il ruolo delicato di tesoriere. Chi c’era ricorda metodo, pazienza, un rigore quasi artigianale, e quella fermezza che serviva per mandare avanti un partito fatto di volontari e passione.

Nel 2019 guidò anche la lista a sostegno della candidatura a sindaco di Luigi Moggia. Una scelta che richiedeva coraggio, presenza, responsabilità. E questo, chi lo conosceva, dice che non gli è mai mancato.

Il ricordo della città

Alla diffusione della notizia, molti messaggi sono arrivati non solo da Livorno ma anche dal resto della Toscana.
Molti lo hanno salutato scrivendo: “Compagno di tante battaglie”. Una frase semplice, ma che indica esattamente l’impronta che ha lasciato.

Il Partito Comunista Italiano lo ha definito una “perdita umana e politica irrimediabile”. Hanno parlato di lui come di un militante vero, diretto, capace di farsi ascoltare e rispettare. Una “colonna fondamentale” del partito, dicono.

Anche Rifondazione Comunista ha ricordato la sua lunga militanza, sottolineando valori, ideali e impegno, e ha espresso vicinanza alla famiglia e alla comunità politica cittadina.

Hai mai pensato a quante persone attraversano una città lasciando un segno che non dipende dalla fama, ma dalla costanza? Mauro Grassi era una di queste.

Una militanza che molti chiamano ancora “semplice”

La parola che torna più spesso nei ricordi è “semplicità”. Una semplicità fatta di presenza, disponibilità, ore aggiunte alla giornata per sostenere una causa o dare una mano.

Arrivava alle feste in Fortezza quando riusciva, spesso dopo una giornata di lavoro in porto. Partecipava ai banchetti, alle raccolte firme, alle iniziative organizzate nei quartieri. Non si tirava indietro, raccontano.

Il legame con i compagni

Il rapporto con gli altri militanti era solido, diretto, quasi familiare.
Non stupisce che uno dei messaggi più condivisi si chiuda con una frase che appartiene alla storia della sinistra italiana:
“Chi ha compagni non muore mai.”

Un saluto che va oltre la politica e tocca un piano più intimo, quello delle relazioni costruite nel tempo.

Presenza pubblica e social

Grassi non era una figura da social network. La sua vita pubblica passava dai luoghi fisici: le sezioni, le piazze, le assemblee, i turni di lavoro.
Un modo diverso di vivere la partecipazione, fatto di incontri reali più che di post.

FAQ

Chi era Mauro Grassi?

Un portuale livornese nato nel 1956, figura conosciuta nella politica locale per la sua lunga militanza in Rifondazione Comunista e nel PCI.

Quanti anni aveva?

Avrebbe compiuto 70 anni a marzo 2026.

Quali ruoli politici ha ricoperto?

È stato tesoriere del PCI e, nel 2019, capolista a sostegno della candidatura a sindaco di Luigi Moggia.

Perché era molto conosciuto a Livorno?

Per il suo impegno costante, la presenza alle iniziative politiche e il forte legame con la comunità del porto.

Come è stato ricordato?

Con messaggi affettuosi da PCI e Rifondazione, che hanno sottolineato la sua dedizione e la sua umanità.