A Brazzano, una frazione tranquilla di Cormons, certe notti sembrano tutte uguali. Case basse, luci che si spengono presto, il silenzio dei colli. Poi ci sono notti che cambiano tutto.
La frana che si è staccata dalla collina il 17 novembre 2025 ha portato via due vite. Una è quella di Guerrina Skocaj, 83 anni. Una donna che il paese conosceva da sempre, e che tutti salutavano anche solo passando davanti a quel portoncino verde un po’ scrostato. Quella casa non c’è più. E lei, neppure.
Guerrina Skocaj: la donna dietro la notizia
Se chiedi in paese chi fosse Guerrina, nessuno ti risponde con formule tipo “una signora anziana”. A Brazzano la ricordano per nome, e questo già dice molto.
Faceva parte di una generazione che ha attraversato un Friuli che oggi sembra lontano: la fabbrica, i turni, la casa da mandare avanti, la chiesa come punto fermo. Guerrina aveva lavorato per anni al cotonificio di Gorizia, prima di andare in pensione. Una vita semplice, ma mai nascosta.
Le persone la descrivono “cordiale, alla mano”, una presenza costante nelle attività della parrocchia di San Lorenzo. Cantava nel coro, e chi l’ha ascoltata racconta che aveva una voce sottile, ma precisa. Non amava esporsi, non parlava mai troppo di sé. Però c’era sempre, e in un paese questo vale quanto un biglietto da visita.
Viveva da sola da tempo, dopo la morte del marito. Una casa piccola, ben curata, affacciata proprio sotto quel pendio che, fino all’altra notte, nessuno aveva mai immaginato potesse diventare una minaccia.
Cormons, una notte che nessuno dimenticherà
Il maltempo era arrivato già dal pomeriggio. Raffiche di pioggia fitte, di quelle che rimbalzano sull’asfalto e risalgono verso le finestre. “Mai vista così”, ha detto qualcuno. E forse non era un’esagerazione: le stazioni meteo hanno registrato accumuli altissimi in pochissime ore.
Intorno alle due del mattino, un boato. Nessuno, a Brazzano, trova un’altra parola più precisa di questa. Non un rumore, non un crack. Un boato.
La collina si è sbriciolata, letteralmente. Una colata di fango e pietre ha travolto tre abitazioni. Una di queste era quella di Guerrina.
Il gesto che ha commosso il Friuli: Quirin Kuhnert
Quella notte, mentre molti dormivano, Quirin Kuhnert, 32 anni, tedesco ma da anni parte della comunità, aveva capito che qualcosa non andava. Aveva già messo in salvo sua moglie, poi era tornato indietro.
Aveva bussato alla porta della vicina, proprio quella di Guerrina. Voleva aiutarla, convincerla a uscire subito.
È stato travolto insieme alla casa.
Questa storia, volenti o nolenti, da quel momento non è più solo la storia di una frana. È anche l’incrocio tra il coraggio di un ragazzo e la fragilità di un territorio che, sotto acqua e fango, ha ceduto.
Le ricerche: ore lunghissime sopra una montagna di fango
All’alba, Brazzano era un intreccio di lampeggianti, mezzi dei vigili del fuoco, volontari della Protezione Civile, geologi. Pioveva ancora, il terreno continuava a muoversi a scatti, come respirasse.
Di Guerrina non c’era traccia. La sua casa, quella che vedevi dipinta nella memoria di ogni vicino, era diventata un ammasso indistinto.
Le ricerche non si sono fermate. Nemmeno quando la pioggia è tornata. Nemmeno quando il rischio di un nuovo cedimento suggeriva prudenza. Squadre USAR, vigili del fuoco arrivati anche da altre regioni, una macchina enorme messa in moto per trovare una donna che, nel suo paese, nessuno voleva considerare “solo una vittima”.
Il ritrovamento è arrivato in serata.
Un silenzio lungo si è steso sulle macerie. Qualcosa che non è facile da descrivere, ma che chi c’era non dimenticherà.
Un paese che si stringe: memoria, incredulità, domande
Brazzano non è un posto dove ci si dimentica in fretta. Nelle ore successive, la notizia si è diffusa come succede nei borghi: prima un messaggio, poi una voce, poi la conferma.
“Era una brava donna.”
“Cantava ancora, fino a qualche anno fa.”
“Non aveva paura della pioggia, mai.”
Ed è vero: Guerrina apparteneva a quella generazione che ha visto alluvioni, nevicate storiche, terremoti. Ma una frana così, in quel punto preciso, nessuno l’aveva mai immaginata.
Tra chi abita lì da decenni, il sentimento dominante è una miscela di dolore e incredulità. La collina, quell’onda verde che accompagna Brazzano da sempre, può essere davvero diventata un pericolo? E da quando?
La fragilità di un territorio che conosciamo meno di quanto crediamo
Negli ultimi anni gli esperti hanno ripetuto un concetto semplice: basta un eccesso di pioggia concentrato in poche ore per mandare in crisi versanti considerati “stabili”.
Il Goriziano, con i suoi terreni marnoso-arenacei, reagisce male alla saturazione. Prima trattiene l’acqua, poi si sfalda di colpo. E quando cede, non avvisa.
Ci sono studi, relazioni ambientali, analisi tecniche che negli anni hanno parlato di un rischio idrogeologico diffuso nell’area collinare che va da Cormons a Capriva. Niente che potesse far prevedere “questa” frana, certo. Ma il quadro generale non era un mistero.
Dopo la tragedia: la vita che resta, e il vuoto che lascia
Nel paese stanno arrivando messaggi da tutta la regione. Le autorità locali hanno espresso cordoglio per Guerrina e Quirin, mentre continuano i sopralluoghi e le verifiche sulle abitazioni vicine. Decine di persone sono state evacuate, molte non sanno quando potranno rientrare.
La casa di Guerrina non tornerà più com’era.
Ma in un borgo come Brazzano, le persone non vengono ricordate per dove vivevano, ma per i gesti, i volti, le abitudini. Per la loro presenza silenziosa.
Una signora che non cercava il centro della scena, e che infatti non aveva profili social; una voce nel coro; un saluto sulla porta; una coperta stesa al sole. Cose piccole, che però definiscono un’intera vita.
E forse è proprio per questo che la sua morte ha colpito così tanto. Perché dietro alla notizia c’è una storia piena, una vita vissuta interamente in quel piccolo pezzo di Friuli, senza mai smettere di farne parte.
FAQ
Chi era Guerrina Skocaj?
Un’83enne residente a Brazzano di Cormons, pensionata ed ex dipendente del cotonificio di Gorizia. Era molto attiva nella parrocchia locale.
Come è morta Guerrina Skocaj?
È stata travolta dalla frana che, nella notte tra il 16 e il 17 novembre 2025, ha colpito tre abitazioni sotto la collina di Brazzano.
Chi era l’altra vittima della frana?
Quirin Kuhnert, 32 anni, cittadino tedesco che ha perso la vita mentre cercava di mettere in salvo Guerrina.
La zona era già considerata a rischio?
In generale l’area collinare del Goriziano è ritenuta fragile dal punto di vista idrogeologico, soprattutto in condizioni di piogge estreme, ma non risultano segnalazioni specifiche su quel punto esatto.
Sono in corso indagini?
Le autorità stanno effettuando verifiche tecniche e di sicurezza nelle zone circostanti; eventuali accertamenti sulla dinamica e sulle cause profonde seguiranno nelle prossime settimane.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






