Con la destra al Governo la tassa patrimoniale non ci sarà : Giorgia Meloni è stata chiara, e più chiara di così, non si può. Lo comunica attraverso un post, quasi a voler mandare un messaggio insindacabile all’opposizione e a Landini.
La proposta per la Tassa Patrimoniale sopra i due milioni di euro
Il segretario della Cgil aveva avanzato l’idea di una tassa sui patrimoni superiori ai due milioni di euro, aprendo così un nuovo fronte di scontro politico che si aggiunge a quello sullo sciopero generale contro la manovra economica. Questo dibattito rappresenta solo l’inizio delle tensioni che accompagneranno il confronto in Parlamento sulla legge di Bilancio, con gli emendamenti al centro della discussione. La proposta ha innescato un acceso dibattito, con la presidente del Consiglio che ha respinto l’idea definendola “una classica proposta della sinistra“.
Le sue parole hanno provocato dure reazioni da parte dell’opposizione, che si mostra tuttavia divisa sul tema. A favore della tassazione delle grandi rendite si schierano i leader di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), mentre la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, pur proponendo un’imposta europea anziché nazionale, evita accuratamente di utilizzare il termine “patrimoniale”.
Un governo che si schiera con i più forti: l’accusa della sinistra
Schlein accusa invece il governo Meloni di favorire ancora una volta i più ricchi a discapito del ceto medio impoverito, con un duro affondo: “Il suo governo sarà ricordato per aver colpito famiglie e imprese italiane con pesanti aggravi fiscali, aiutando solo i più abbienti”. Di diversa opinione è Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che boccia l’idea della patrimoniale definendola “non attuale”. Tuttavia, l’ex premier non risparmia critiche al governo Meloni, accusandolo di aver introdotto una “vera patrimoniale” attraverso l’aumento generale della pressione fiscale che, secondo Conte, grava principalmente sul ceto medio e sulle fasce più deboli della popolazione.
Il fronte progressista si mostra frammentato anche per le dichiarazioni dei leader di Avs: Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli sostengono l’urgenza di redistribuire la ricchezza, seppur lasciando aperto il dibattito su modalità e limiti. Bonelli accusa la premier di difendere i super ricchi a scapito dei più poveri, mentre Fratoianni si dice favorevole a definire soglie e aliquote per rendere più equa la distribuzione delle risorse. Di segno opposto è la posizione del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che critica apertamente la proposta, definendola un errore strategico della sinistra: secondo lui, il tema finisce per regalare alla premier il ruolo di protettrice dei contribuenti dal “fisco predatore“, mentre la sinistra si autoconsegna l’immagine impopolare di chi propone aumenti fiscali.
Attacchi da ogni dove contro il Governo Meloni
Infine, anche il segretario di +Europa Riccardo Magi attacca la presidente del Consiglio, accusandola di utilizzare il dibattito sulla patrimoniale come “una distrazione di massa” per distogliere l’attenzione dai fallimenti della legge di Bilancio. Secondo Magi, Meloni dovrebbe ammettere pubblicamente di aver disatteso molte delle promesse fatte in campagna elettorale. Il tema resta incandescente e proietta accesi scontri politici nei prossimi giorni, con la gestione delle disuguaglianze e della pressione fiscale al centro del dibattito pubblico.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
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