Chi é Fabio Squillante? L’uomo al centro del caso per l’inchiesta mediatica sul licenziamento di Gabriele Nunziati da Agenzia Nova

Giorgia Tedesco

Fabio Squillante è l’uomo al centro del caso mediatico del momento. Gabriele Nunziati era un giornalista dell’Agenzia Nova, di cui Squillante è editore. Cerchiamo di capirci qualcosa in più però.

Chi é Fabio Squillante, l’editore di Agenzia Nova?

Venticinque anni fa Fabio ha dato vita a Servizi-italiani.net Srl. L’idea era di un’azienda operante nel campo dei servizi informativi per enti pubblici, privati, imprese ed enti locali. Dieci anni dopo, però, a Febbraio, l’azienda ha lanciato la pubblicazione di “Agenzia Nova“. Una testata giornalistica che si è rapidamente affermata come principale fonte italiana di notizie a livello internazionale. E in meno di quattro anni è stato proprio quello il nuovo nome del progetto decollato.

Il caso di Gabriele Nunziati e il supporto italo-europeo sulla libertà di espressione e stampa

Gabriele Nunziati, ex collaboratore dell’Agenzia Nova, aveva sollevato una questione delicata alla Commissione Europea. Molto scomoda, probabilmente. La domanda, era se Israele avrebbe dovuto finanziare la ricostruzione di Gaza, così come si richiede alla Russia di contribuire ai costi della guerra in Ucraina. La vicenda, accaduta poche settimane prima del suo licenziamento, ha suscitato un’ondata di solidarietà. E inevitabilmente acceso il dibattito sulla libertà di stampa.

A Bruxelles e in Italia molti europarlamentari hanno espresso il loro sostegno al giornalista. Sandro Ruotolo, esponente del PD, ha definito l’accaduto un evento gravissimo che dovrebbe far riflettere chiunque tenga alla libertà di stampa. Ilaria Salis, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, ha sottolineato quanto ciò rappresenti un segnale preoccupante per il diritto dei cronisti di porre domande scomode. Anche il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha riaffermato il principio che il ruolo dei giornalisti sia proprio quello di sollevare quesiti critici, anche quando non graditi. La Commissione Europea, chiamata in causa, ha chiarito la sua posizione tramite un comunicato diffuso dalla portavoce Arianna Podestà.

Il licenziamento dalla casa giornalistica e le motivazioni di Fabio Squillante

La nota specifica che la Commissione non ha avuto alcun ruolo nella decisione presa dall’Agenzia Nova e ribadisce il valore attribuito alla libertà di stampa, assicurando la disponibilità a rispondere a ogni domanda nel corso delle tradizionali conferenze stampa. Il caso risale al 13 ottobre, quando Nunziati, durante una conferenza stampa, aveva chiesto a Paula Pinho perché la Commissione, mentre spinge per un impegno della Russia nella ricostruzione dell’Ucraina, non applicasse lo stesso principio a Israele riguardo a Gaza. La portavoce aveva evitato una risposta diretta, definendo comunque interessante il tema.

Tuttavia, poco tempo dopo, Nunziati si è visto revocare la collaborazione con Nova, ufficialmente per aver posto una domanda “tecnicamente sbagliata”. L’agenzia ha giustificato il licenziamento con l’incompatibilità tra i contesti internazionali di Russia e Israele e con l’insistenza che il collaboratore avrebbe mostrato nel considerare legittimo il parallelo. Il video della domanda è presto diventato virale, amplificato da canali considerati vicini alla propaganda russa e da media legati all’Islam politico. Secondo Nova, questa diffusione ha causato imbarazzi tali da motivare l’allontanamento di Nunziati.

Le minacce e le intimidazioni scaturite dalla decisione di Agenzia Nova e il tentativo di difendersi dei giornalisti ancora in attivo

Agenzia Nova ha subito, dopo la sua scelta, diverse intimidazioni, e molti dei giornalisti che ancora collaborano con la stessa, sembrano abbiano addirittura ricevuto minacce. Al momento il caso di Fabio Squillante e Gabriele Nunziati sembra davvero il caso socio-politico dell’anno.

In seguito a questi avvenimenti, l’Agenzia, ha deciso di provvedere ad emettere un comunicato.

Ecco, quanto scritto all’interno del comunicato sopra allegato: “Noi giornaliste e giornalisti di Agenzia Nova siamo rammaricati per la vicenda del collega Gabriele Nunziati, cui auguriamo il meglio per il prosieguo di una carriera che siamo certi sarà lunga e brillante.

Ci teniamo, tuttavia, a dire la nostra. A difenderci dagli attacchi gratuiti e infondati di questi giorni, dalle minacce, dagli insulti. Non li accettiamo. Ci hanno augurato di morire a Gaza, di ammalarci di cancro, ci hanno dato dei fascisti e dei servi. Ci teniamo a difendere, da lavoratori di un settore già in difficoltà, la nostra professione e l’attività di un’agenzia che in poco più di venti anni si è imposta come una delle più affidabili fonti in Italia, sui temi della politica e dell’informazione nazionale ed internazionale.

Nessuno di noi ha mai ricevuto condizionamenti politici nell’esercizio della professione. Siamo sempre stati liberi di porre le domande che riteniamo opportune, quale strumento per comprendere e aiutare a comprendere gli sviluppi dell’attualità e le complessità dello scenario nazionale e internazionale. Nessuno di noi è mai stato o si è mai sentito censurato: all’interno della redazione convivono idee e inclinazioni politiche differenti, e così è sempre stato.”