Chi sono Anna Senese e James Smith, genitori di James Senese? Origini, biografia, padre americano e madre napoletana: tutto quello che sappiamo

Daniela Devecchi

Chi sono Anna Senese e James Smith, genitori di James Senese? Origini, biografia, padre americano e madre napoletana: tutto quello che sappiamo

C’è una domanda che torna ogni volta che si parla di James Senese… chi erano davvero i suoi genitori?

La madre napoletana, Anna, e il padre afroamericano, James Smith, sono il cuore di una storia che attraversa il dopoguerra, la musica e la ricerca d’identità.

Le origini di James Senese: nascita e contesto familiare

James Senese nasce a Napoli il 6 gennaio 1945, in una città ancora segnata dalla guerra. All’anagrafe si chiama Gaetano, ma quel nome cambierà con il tempo, insieme alla sua vita.
La madre, Anna Senese, è una giovane donna napoletana. Il padre, James Smith,invece, era un soldato afroamericano proveniente dalla Carolina del Nord. L’arrivo in Italia è giunto con le truppe statunitensi durante la Seconda guerra mondiale.
Il loro incontro avviene tra la fine della guerra e la voglia di ricominciare. Dalla loro unione nasce un bambino che porterà nel sangue due mondi destinati a fondersi solo nella musica.

Anna Senese: la madre napoletana che lo ha cresciuto da sola

Di Anna Senese si sa poco, e forse è proprio questa discrezione a raccontarla meglio. È lei a crescere il figlio da sola, nel quartiere di Miano, in una Napoli che sopravvive più che vivere.
Si dice che fosse una donna forte, silenziosa, capace di far da madre e da padre allo stesso tempo. È lei a trasmettere a James la fierezza e la dignità di chi non si arrende.
Non è curioso che di lei restino pochissime tracce ufficiali, eppure tanto nel carattere del figlio? Quelle madri che hanno tenuto in piedi famiglie intere senza lasciare fotografie o interviste, ma solo eredità invisibili.

James Smith: il padre afroamericano e il legame con i Buffalo Soldiers

James Smith resta una figura quasi mitologica. Si sa che era un soldato afroamericano, probabilmente appartenente alla 92ª Infantry Division, i cosiddetti Buffalo Soldiers.
Rimane in Italia poco più di un anno, forse diciotto mesi, poi torna negli Stati Uniti. Da lì in avanti, il contatto si spegne. James cresce senza di lui, portandone però il nome e i tratti.
Più volte, nelle interviste, Senese ha parlato di questa assenza come di una ferita e di una forza insieme. Essere “nero a metà”, come ha detto lui stesso, significava vivere tra due identità: la Napoli popolare e un’America mai conosciuta davvero.
La musica, col tempo, diventa il suo modo di unire ciò che la vita aveva diviso.

I vuoti nella storia: cosa sappiamo davvero dei genitori

Molti dettagli restano nel mistero. Non esistono documenti pubblici facilmente consultabili che raccontino la vita di Anna Senese dopo la giovinezza, né dossier militari gratuiti che traccino il percorso di James Smith dopo il ritorno negli Stati Uniti.
Anche i registri civili e gli archivi digitali non offrono molto: la guerra e la povertà di quegli anni hanno cancellato molte tracce, e gran parte dei documenti non è mai stata digitalizzata.
La figura dei suoi genitori rimane così sospesa tra verità e leggenda, come se appartenesse più alla memoria orale che alla storia scritta.

Due mondi, una sola voce: l’eredità nella musica di James Senese

Eppure, è proprio questa ombra a rendere la storia potente. Anna e James rappresentano due mondi che raramente si incontravano: una Napoli ferita ma viva, e un’America che portava il peso della segregazione.
Dalla loro unione nasce un figlio che, senza aver conosciuto davvero il padre, riuscirà a fondere nel proprio suono due identità, due ritmi, due anime.
James Senese non ha mai nascosto quanto questa origine lo abbia segnato. Il suo sax racconta ciò che le parole non potevano dire. È un modo per riconciliarsi con la parte mancante, per trasformare una mancanza in melodia.

Una storia che resta aperta

A oggi non risultano nuovi documenti o testimonianze che aggiungano dettagli certi sulla vita dei genitori. Ma forse non servono.
Perché nel suono e nella voce di Senese, Anna e James continuano a esistere.
Una madre che resiste, un padre che scompare, una città che rimescola le carte: da qui nasce tutto.
Il resto lo fa la musica — e quella, a differenza delle biografie, non mente mai.