Morto Carlo Ricchetti: lutto nella granata per la morte del grande allenatore

Giorgia Tedesco

Carlo Ricchetti è morto. Lo storico numero 7 di Rossilandia e simbolo indiscusso del ruolo di ala tornante, ci ha lasciati a Foggia, sopraffatto da una malattia contro cui combatteva da un anno. Circondato dall’affetto della sua famiglia, ha chiuso il suo ultimo capitolo circondato da amore e ricordi indelebili.

Il cordoglio per Carlo Ricchetti

La Salernitana e l’intera città di Salerno si stringono nel lutto per la perdita di Ricchetti. L’uomo che ha lasciato un segno profondo nella storia del club e nel cuore dei tifosi. Allo stadio Arechi, è stato ben più di un calciatore: è stato un modello per tutti coloro che hanno indossato quel numero leggendario. I compagni delle due gloriose formazioni della Salernitana, quella che conquistò la Serie C e quella che dominò la concorrenza negli anni successivi, hanno voluto omaggiarlo simbolicamente riaprendo idealmente le porte dello spogliatoio in un abbraccio collettivo.

Il comunicato ufficiale della società

Anche la società si è unita al cordoglio con un comunicato ufficiale pubblicato sul sito: la dirigenza, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff hanno espresso dolore per la scomparsa prematura di Ricchetti, ricordandolo come uomo mite e campione sul campo. Con 157 presenze, Ricchetti ha siglato 25 reti con la maglia granata. Contribuendo in modo decisivo alla promozione in Serie B nel ’94 e in Serie A nel ’98.

Un’eredità indescrivibile

Non solo giocatore, ma anche mentore per i giovani. Ha prestato le sue competenze come allenatore nel settore giovanile nella stagione e ha continuato a collaborare poi con gli staff tecnici. Quelli di Roberto Breda e Mirko Cudini. Carlo Ricchetti rimarrà per sempre scolpito nelle memorie del popolo granata come un esempio. Un esempio di impegno, talento e umanità. Un vero simbolo di Rossilandia e della Salernitana.