È bastato un solo voto di scarto, 13 a 12, per confermare l’immunità di Ilaria Salis durante il cruciale passaggio nella Commissione Affari Legali dell’Eurocamera questa mattina a Bruxelles.
I voti per Ilaria Salis
Sebbene il voto si sia svolto a porte chiuse e non siano disponibili tabulati ufficiali, fonti parlamentari indicano che il sostegno all’eurodeputata di Avs provenga quasi certamente dagli 11 membri dei gruppi della Sinistra Ue, dei Verdi, dei Socialisti e dei Liberali.
Tra loro si sono distinti gli italiani Mario Furore (M5S) e i dem Brando Benifei e Alessandro Zan, che in qualità di membri sostituti hanno richiesto l’autorizzazione dai colleghi socialisti per partecipare alla votazione, contribuendo a rafforzare la posizione dell’eurodeputata italiana.
Di chi sono i voti che hanno ribaltato l’esito previsto?
Restano però ancora dubbi su chi siano i due voti decisivi che, all’ultimo momento, hanno ribaltato l’esito del voto. In base alle ipotesi circolanti, potrebbero trattarsi di defezioni interne al gruppo dei Popolari, che conta sette eurodeputati nella commissione ma senza rappresentanti italiani.
L’unica esponente italiana potenzialmente presente sarebbe stata Caterina Chinnici, membro sostituto della commissione, sebbene non risultino richieste in tal senso da parte sua. Dall’altra parte, il blocco dei 12 eurodeputati favorevoli alla revoca dell’immunità appare compatto.
Le critiche aspre sull’immunità di Ilaria Salis
Tra questi figurerebbe il relatore del testo sulla revoca, lo spagnolo Adrián Vázquez Lázara dei Popolari, che al termine della seduta ha definito il risultato “un brutto e pericoloso precedente”. Il voto ha sollevato critiche anche tra gli eurodeputati italiani contrari al mantenimento dell’immunità.
Mario Mantovani di FdI ha espresso la sua indignazione parlando di un risultato che “legittima la violenza”, mentre Raffaele Stancanelli della Lega ha accusato il gruppo dei Popolari di tradimento.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
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