La sorte dell’europarlamentare Ilaria Salis resta appesa ad un filo. La donna, sulla quale pende un’accusa di lesioni aggravate a Budapest, gode attualmente dell’immunità parlamentare, che però potrebbe essere revocata tra qualche settimana. L’attivista 41enne, in forza alla compagine politica di Alleanza Verdi e Sinistra, conoscerà la sua sorte giuridica, umana e politica il prossimo 24 giugno; nel frattempo, però, registra una “batosta” a Bruxelles. Scopriamo perché.
Ilaria Salis snobbata a Bruxelles
La Commissione Affari Esteri UE ha bocciato un emendamento presentato dalla figlia di Roberto Salis assieme al collega spagnolo Pernando Barrena Arza per bloccare i centri migranti sul modello Roma-Tirana. Bruxelles ha letteralmente rispedito al mittente l’emendamento, mostrando invece benevolenza sul progetto mandato avanti dalla Premier Giorgia Meloni, in partnership con il Primo Ministro albanese Edi Rama.
Un autentico smacco per l’europarlamentare classe 1984, che si scontra con una dura realtà: il modello, promosso da Fratelli d’Italia, piace all’Europa, tanto da poter essere replicato in altri Paesi. Piccata, ma carica di soddisfazione, la nota ufficiale rilasciata dalla delegazione italiana del partito meloniano, facente parte del gruppo europeo dei Conservatori e Riformisti:
La sinistra europea, con Ilaria Salis in prima fila, ha provato ad usare il Parlamento europeo per colpire il Governo italiano. Ha fallito. Volevano affossare un’intesa strategica che rafforza la gestione dei flussi migratori e tutela l’interesse nazionale. Una larga maggioranza della Commissione Affari Esteri ha bocciato i loro emendamenti ideologici.
Alla Salis non resta che registrare questo fallimento in campo europarlamentare, mentre il suo futuro in politica e non solo compare ancora più incerto.
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