Edo Radici Felici: coltivare insalate a radici libere e reinventare l’agricoltura urbana

Daniela Devecchi

Edo Radici Felici: coltivare insalate a radici libere e reinventare l’agricoltura urbana

Se ti dicessimo che un vecchio capannone industriale può trasformarsi in una serra hi-tech capace di produrre ortaggi in meno di un mese, riducendo drasticamente il consumo d’acqua e senza ricorrere a pesticidi? Non è un sogno futuristico: è ciò che succede ogni giorno grazie a Edo Radici Felici, azienda italiana che ha brevettato un sistemai con tecnologia aeroponica a ciclo chiuso, chiamati Airfloating e Airfruit. L’idea è semplice, quasi intuitiva: far stare bene le piante per far stare bene chi le mangerà.

Una storia che parte dalla Toscana

La società nasce con l’obiettivo di rendere più sostenibili i modelli agricoli e al tempo stesso più sicuri dal punto di vista alimentare. Edo progetta e realizza impianti di coltivazione fuori suolo con tecnologia aeroponica, rivolti alle aziende agricole tradizionali e alle vertical farm. Non si tratta di un esperimento da laboratorio: il primo impianto pilota è stato installato a Radicondoli, in provincia di Siena, già nel 2018, e due anni dopo la società ha ottenuto il riconoscimento ufficiale di PMI innovativa.

Da lì in avanti il percorso si è ampliato, lavorando per ottenere ortaggi funzionali biofortificati con minerali specifici, utili al miglioramento della salute umana: Selenio, Iodio, Zinco e Rame. Tutto con una missione dichiarata: produrre cibo sano consumando meno acqua, riducendo gli sprechi e abbattendo l’uso di fitofarmaci.

Airfloating e Airfruit: come funziona davvero

Il nome può sembrare tecnico, ma il principio è molto concreto: è un sistema brevettato di coltivazione a radici libere, in cui le piante crescono sospese e vengono nutrite attraverso una nebulizzazione controllata di soluzioni nutritive applicate direttamente sulla radice della pianta. Le vasche che contengono le piante sono collegate ma indipendenti, in modo da permettere un controllo preciso delle diverse fasi di crescita.

Il risultato? Minore consumo di risorse e una gestione accurata della nutrizione, con piante che arrivano a maturazione in tempi ridottissimi. In uno stabilimento recuperato a Quarrata, in provincia di Pistoia, questo metodo ha consentito di produrre circa 15 mila cestini di insalata al mese. Non solo: gli studi hanno dimostrato un risparmio idrico fino al 95% rispetto alla coltivazione tradizionale e livelli di nitrati più bassi della media.

Ricerca, brevetti e riconoscimenti

Dietro questa tecnologia non c’è improvvisazione. Edo Radici Felici collabora con l’Università di Pisa e con i dipartimenti di Chimica e DAGRI dell’Università di Firenze, con prove comparative che confermano i vantaggi dell’aeroponica rispetto ad altri sistemi. L’azienda è entrata nella Comunità della Pratica della Regione Toscana sull’agricoltura di precisione e ha ottenuto riconoscimenti per l’innovazione.

A certificare ulteriormente il valore del lavoro svolto c’è anche la proprietà intellettuale: oltre alla comunicazione ufficiale sull’ottenimento dei brevetti a livello nazionale, è arrivata la domanda di estensione internazionale che ne tutela l’applicazione su scala globale. Segno che non si tratta di una sperimentazione isolata, ma di una tecnologia destinata a crescere.

L’impronta sociale

C’è però un aspetto che colpisce particolarmente: Edo non si limita a progettare impianti per produrre di più. Alcuni dei progetti avviati, come @Bilcoltura, Centimetri Zero e Car@bility, Parco del Mediterraneo uniscono sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Si parla di coinvolgimento di persone con disabilità e della creazione di spazi produttivi vicino a mense, centri di accoglienza e residenze per anziani. Una scelta che allarga l’impatto dall’agricoltura al tessuto sociale, rigenerando anche ai territori.

Andrea Pezzoli, la guida

A coordinare tutto questo c’è Andrea Pezzoli, presidente del consiglio di amministrazione. Il suo profilo professionale racconta di una costante attenzione al fare rete, al condividere le conoscenze e a portare studenti e giovani professionisti a contatto con la tecnologia aeroponica. Non solo quindi un imprenditore, ma un promotore di un cambiamento culturale che intreccia ricerca, formazione e impresa.

Chi pensa che l’aeroponica sia solo una questione di resa agricola si sbaglia. Qui entra in gioco la qualità del cibo che finisce nel piatto: ortaggi con meno nitrati, filiere più corte, produzioni vicine alle città e riduzione drastica degli sprechi. Immagina di poter comprare un’insalata cresciuta a pochi chilometri da casa tua, in un edificio rigenerato, senza pesticidi e con un profilo nutrizionale calibrato. Non è forse questa la vera rivoluzione?

La promessa di Edo Radici Felici è proprio questa: produrre meglio, mettendo al centro l’acqua, la salute e l’impatto sociale. Un equilibrio che racconta come l’innovazione possa diventare una storia molto concreta di territorio, persone e futuro.