C’è un momento, in ogni stagione, in cui bisogna decidere. Irrigare adesso o aspettare? Ridurre l’azoto? Trattare o monitorare ancora due giorni? In mezzo c’è la realtà di chi lavora in campo: costi che salgono, meteo che cambia in fretta, appezzamenti da tenere d’occhio. E allora una domanda semplice: la tecnologia può davvero aiutare senza complicare la vita? Con Agricolus la risposta è concreta, perché un’unica piattaforma raccoglie dati, li rimette in ordine e li trasforma in decisioni operative. Non chiacchiere: strumenti.
Dal satellite al taccuino di campagna: una regia unica
Agricolus nasce a Perugia, in Umbria, e mette insieme ciò che oggi fa davvero la differenza: mappatura georeferenziata dei campi, immagini satellitari Sentinel-2 con indici di vegetazione, previsioni meteo e sensori, modelli previsionali per fenologia, irrigazione, fertilizzazione, fitopatie e insetti, raccolta dei dati in campo via app, registro delle operazioni e indicatori di sostenibilità. Tutto nello stesso posto, con un DSS che suggerisce “quando” e “dove” intervenire. Risultato? Migliorare la qualità del raccolto riducendo acqua, trattamenti e fertilizzanti fino al 40% e organizzare il lavoro con più efficienza. Non è il sogno di ogni azienda agricola?
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Cosa vede davvero l’agricoltore (e il tecnico)
L’interfaccia non è un labirinto di grafici. È pensata per individuare in pochi minuti dove serve un controllo: stress idrico localizzato, carenze nutritive, anomalie di vigore. La piattaforma consente di anticipare i problemi e fornisce strumenti utili per interpretarli, non solo per accumulare dati. È qui il punto: trasformare la mappa in un sopralluogo mirato, che supporta gli interventi in campo, e il sopralluogo in una decisione.
Dalla parcella alla filiera: perché AgriTrack è un passaggio logico
Se l’azienda è un tassello, la filiera è il mosaico. AgriTrack porta la stessa logica “data-driven” alle organizzazioni del settore: associazioni, cooperative, consorzi, distributori, aziende di trasformazione. Qui si parla di tracciabilità, branding e comunicazione, ma anche di supporto alle decisioni su più aziende. Non è curioso come, quando i dati scorrono bene, il dialogo tra campo e trasformazione diventa più rapido e preciso?
Un pezzo di questa spinta arriva anche dalla ricerca applicata: con AgriTrack FullDSS, cofinanziato dall’Agenzia Spaziale Europea, Agricolus sta costruendo un sistema avanzato capace di incrociare modelli e serie storiche da telerilevamento per diagnosticare le cause degli hotspot di stress. Dal “vedo un problema” al “so quale problema e perché”. È un salto di qualità.
Ricerca in casa, non in outsourcing
C’è un dettaglio che pesa: Agricolus sviluppa internamente indici satellitari, modelli previsionali e nuove funzionalità. Tradotto: il team di agronomi lavora fianco a fianco con sviluppatori, data analyst e tecnici GIS; la ricerca industriale non è un’etichetta, ma un reparto che evolve il prodotto ascoltando il mercato dell’Agricoltura 4.0 e le richieste della filiera. È così che si accorciano i tempi tra esigenza e soluzione.
Competenze che si condividono: la Academy
Strumenti nuovi chiedono competenze nuove. Per questo esistono due percorsi: la Professional Academy, pensata per agronomi, periti e tecnici che vogliono integrare i metodi dell’agricoltura di precisione nel lavoro quotidiano, e la Educational Academy, rivolta a studenti universitari e degli istituti agrari con formazione tecnica di base ed esercitazioni in campo. È anche così che si costruisce una cultura dei dati in agricoltura.
Si può partire leggeri (e gratis)
Lo sapevi che esiste Agricolus Free? È la porta d’ingresso: gestione digitale dei campi, immagini satellitari per monitorare la vegetazione, meteo, operazioni colturali e app per la raccolta dati. Gratuita fino a 10 ettari, per cominciare senza barriere e capire sul campo quanto contano mappatura e monitoraggio. Poi, quando servono funzioni avanzate, si cresce per passi.
Persone e territorio
La storia parte da Perugia, “cuore verde” d’Italia. L’azienda è nata dalla passione per la terra e per chi la coltiva, con un board che unisce competenze diverse: Andrea Cruciani come CEO, Antonio Natale per le Risorse Umane e Luigi Radaelli alla guida di Marketing e Sales. Il radicamento locale si legge anche nella scelta di formare professionisti e studenti, avvicinando università e imprese agricole. La tecnologia, qui, fa il suo mestiere: sta al servizio.
Tre ricadute che contano davvero
Decisioni mirate, grazie a mappe di prescrizione e DSS che riducono gli interventi a ciò che serve, quando serve. Sostenibilità misurabile, con acqua, trattamenti e fertilizzanti tagliati fino al 40%: non solo un risparmio, ma una pratica agricola più resiliente che difende suolo e redditività. Organizzazione chiara, con registri, attività e lotti di produzione che smettono di essere un insieme di fogli e note sparse, diventando una base per pianificare meglio e controllare meglio.
In conclusione, Agricolus non promette di sostituire l’occhio dell’agricoltore o l’esperienza del tecnico. Li potenzia. Mette ordine nelle informazioni e rende più rapido il passaggio dal dubbio alla decisione. E alla fine è lì che si gioca il raccolto.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






