Maglio, il cioccolato che nasce in piantagione e racconta il Sud

Daniela Devecchi

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Maglio, il cioccolato che nasce in piantagione e racconta il Sud

C’è un dettaglio che conquista subito: quel profumo pulito di cacao che sembra venire da lontano, ma ha il cuore a Maglie, nel Salento. Maglio non è solo una fabbrica di cioccolato: è una storia familiare che attraversa le generazioni e, oggi, una filiera che parte dalla fava e arriva alla tavoletta senza perdere mai di vista territorio, persone, qualità. Lo sapevi? Dal 1875 la famiglia Maglio mette le mani (e la testa) su cacao e ricette con la naturalezza di chi ci è nato dentro.

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Dal calesse alla tavoletta: 150 anni di famiglia

Tutto comincia davvero in una locanda con cambio cavalli: è qui che Antonio Maglio apre nel 1875 e che prende forma un destino fatto di dolci, frutta candita, pasta di mandorle. Negli anni il cioccolato diventa un alleato per proteggere e nobilitare le specialità di casa; poi crescono i punti vendita, si consolida il marchio (quel calesse che rende omaggio al fondatore) e il laboratorio artigianale, decennio dopo decennio, si trasforma in un’azienda moderna ma con l’anima di bottega.
Oggi alla guida c’è Maurizio con i figli Vincenzo, Matteo e Benedetta: sesta generazione.

Dalla fava alla barretta: una filiera tracciata (davvero)

“Bean to bar” non è uno slogan: nello stabilimento di Maglie la produzione parte dalle fave di cacao, selezionate in piantagioni mappate e seguite con protocolli di fermentazione ed essiccazione controllati, quindi tostate, raffinate, concate e modellate in casa. È un lavoro paziente, fatto di agronomia, tempi giusti e rispetto delle varietà—Forastero, Trinitario e, soprattutto, Criollo—per ottenere profili aromatici puliti e riconoscibili.
Se ti stai chiedendo cosa cambi nel risultato: cambiano intensità, equilibrio, persistenza. In una parola, identità.

Il carattere del Sud: frutta ricoperta e vocazione mediterranea

Se dici Maglio, molti pensano subito alla frutta ricoperta: clementine, scorze, mandorle e altre eccellenze del Sud, avvolte da uno strato di cioccolato sottile e preciso. È una firma di famiglia, costruita con ricette tramandate e una materia prima scelta con cura, che ha reso il marchio celebre e premiato. Non è curioso come una specialità antica diventi, oggi, quasi un manifesto di modernità sostenibile?

Il culto del Criollo e l’esclusiva Cuyagua

Negli anni più recenti, Maglio ha investito in un progetto di filiera che valorizza soprattutto il Criollo, il cacao aromatico per eccellenza. Il lavoro ha portato a selezioni puntuali tra Venezuela ed Ecuador, a micro-parcelle di 50–60 ettari, ad accordi solidi con le comunità locali. Un nome su tutti: Cuyagua, piccola comunità venezuelana, di cui Maglio detiene un’esclusiva mondiale.
Il risultato? Tavolette “single terroir” in cui il cacao parla chiaro, senza filtri. Vuoi un esempio concreto? La tavoletta Cuyagua 90% (ingredienti: pasta di cacao Cuyagua e zucchero, niente altro) è una dichiarazione d’intenti: essenziale, intensa, lunga.

Innovazione dolce: quando la ricerca si sente al palato

Tra le novità di casa spicca Cocoalight, la linea “senza rinunce” con pregiate miscele di cacao e note dolci di stevia: pensata per chi cerca un equilibrio nuovo tra gusto e leggerezza, senza scendere a patti con la qualità. È un segnale chiaro: innovare sì, ma con misura, rispettando il carattere del cacao.

Premi che contano (e non solo per le bacheche)

La Compagnia del Cioccolato assegna ogni anno le Tavolette d’Oro ai migliori prodotti italiani di qualità. Maglio figura stabilmente tra i protagonisti, con riconoscimenti sia sulle origini pure sia sulle specialità alla frutta.
Nel 2024, ad esempio, le Uova Cuyagua in puro Criollo venezuelano sono salite sul podio: un’altra prova che la strada del “single origin” spinta fino alla Pasqua è tutto fuorché una moda.

La “casa” è a Maglie, in provincia di Lecce, dove si trova lo stabilimento produttivo. Dalla Puglia, i prodotti viaggiano in Italia e all’estero, ma restano riconoscibili per radici e stile. Lo shop aziendale, nel cuore della città, è aggiornato con stagioni e linee—dalle tavolette alle praline, dalle specialità vegane alle confezioni regalo.

Perché Maglio oggi

Perché un’azienda che resta familiare, ma lavora come una filiera di qualità, è un patrimonio raro. Perché il Sud può essere un orizzonte di eccellenza quando mette insieme agricoltura, artigianato e ricerca. E perché, in fin dei conti, quando apri una tavoletta e senti che ogni cosa è al suo posto—il cacao, la frutta, la mano che li unisce—capisci che non è solo cioccolato. È un racconto, e vale la pena ascoltarlo… e assaggiarlo.