Non è una sera qualunque, quella di ieri a Genova. Basta guardare le immagini del Porto Antico illuminato dalle fiaccole e dalle bandiere per capire che qualcosa si sta muovendo, che una città intera ha scelto di prendere posizione. La manifestazione Genova pro Palestina non è stata solo uno slogan, ma un abbraccio vero, concreto, fatto di passi, voci, e scatoloni carichi di aiuti destinati a chi vive l’orrore della guerra.
Un corteo che diventa comunitĂ
Ti sei mai trovato in mezzo a una folla che cammina tutta nella stessa direzione, non solo fisicamente ma anche nel cuore? Ieri sera erano in migliaia, forse cinquantamila secondo la questura, ancora di piĂą per chi ha seguito ogni metro del percorso da San Benigno al Porto Antico.
Il rumore dei passi si confondeva con quello delle onde: in testa al corteo, le associazioni Music For Peace e Calp, dietro, cittadini di ogni etĂ . Bandiere palestinesi al vento, cartelli, e una fiaccolata che ha trasformato la Sopraelevata Aldo Moro in un nastro di luce solidale.
A guidare la manifestazione c’era anche la sindaca Silvia Salis, visibilmente commossa. “Questa città ha un’anima che non smette mai di stupirmi”, ha detto davanti alle telecamere. E ieri Genova l’ha mostrata davvero, quell’anima.
Oltre le parole: la partenza degli aiuti per Gaza
Quello che colpisce, però, va oltre la simbolica della piazza. Nei giorni scorsi sono state raccolte oltre 300 tonnellate di beni: cibo, medicine, materiali di prima necessità . Tutto caricato su cinque barche pronte a partire verso la Striscia di Gaza come parte della Global Sumud Flotilla.
Hai mai pensato a quanto lavoro ci sia dietro a una spedizione del genere? Decine di volontari, portuali, studenti. Tutti insieme a imballare, catalogare, caricare. Le barche che ieri notte si preparavano a salpare portano con sé la speranza di chi qui in Italia si rifiuta di restare spettatore.
Un gesto che scuote, anche chi resta a casa
C’è chi era in corteo, chi ha donato qualcosa, chi semplicemente si è fermato a guardare. Ma la sensazione era la stessa: la città era unita da un filo invisibile di empatia e voglia di non voltarsi dall’altra parte.
Ti sei mai chiesto quanto conta, oggi, una manifestazione? Forse piĂą di quanto immaginiamo: ieri, a Genova, le persone non hanno chiesto permesso di esistere, hanno semplicemente scelto di esserci.
Domande frequenti sulla manifestazione Genova pro Palestina
Chi ha organizzato la manifestazione?
Le associazioni Music For Peace e il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (Calp), insieme a decine di realtĂ locali.
Quante persone hanno partecipato?
La questura parla di circa 50.000 presenze, gli organizzatori ne stimano anche di piĂą.
Cosa sono la Global Sumud Flotilla e gli aiuti raccolti?
Una flotta internazionale di barche cariche di aiuti umanitari destinate a Gaza per “rompere l’assedio” e portare materiali di prima necessità .
Qual è stato il percorso della manifestazione?
Dal centro operativo di Music For Peace a San Benigno fino al Porto Antico, passando per la Sopraelevata.
C’erano rappresentanti istituzionali?
Sì, la sindaca Silvia Salis ha partecipato in prima persona alla fiaccolata.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






