Assassinio di un ispettore di polizia: chi ha ucciso Ciro Luongo? Preso l’omicida di Melito

Giorgia Tedesco

Il cinquantottenne Luongo Ciro è stato assassinato in provincia di Napoli. E’ stato ucciso con un coltello e il suo corpo ha rivelato diverse ferite, anche nella zona del collo. In principio i sospetti sono ricaduti sul figlio della compagna. Leggiamo insieme quanto è accaduto.

Una lite finita male: l’omicidio dell’ispettore Luongo

L’aggressione è avvenuta a casa della vittima, che vi soggiornava insieme alla compagna; l’ispettore viveva in viale delle Margherite, a Melito. Da una prima ricostruzione sembra che Ciro sia stato colpito nel bel mezzo di un litigio all’interno della casa. I motivi della lite si stanno ancora chiarendo, ma da una prima idea sembra si trattasse di questioni futili.

Pare anche che ci fosse qualcun altro al momento dell’aggressione, oltre al killer, alla madre del fuggiasco e alla vittima. La dinamica sembra indicare che dalla semplice lite si sia passati prima a delle offese, poi a delle vere e proprie pugnalate, che si sono rivelate fatali per il cinquantottenne. Sul posto è arrivato prontamente il comando dei carabinieri di Marano. Le indagini, ancora in corso per ricostruire esattamente le dinamiche dell’evento, sono coadiuvate dai militari dell’Arma e della Polizia di Stato, il tutto coordinato dalla Procura di Napoli.

L’intera abitazione è stata messa in sicurezza, in modo da permettere alla scientifica e alla Dda napoletana di fare tutti i rilievi e i test che possano permette di comprendere nei dettagli gli eventi della giornata. La donna, presente al momento dell’aggressione, ha allertato immediatamente il 118, nel disperato tentativo di salvare la vita del fidanzato.

Il sospettato: il figliastro irreperibile

Nonostante i soccorsi siano arrivati tempestivamente, una volta giunti sul luogo del delitto per Luongo non c’era più speranza. Il principale sospettato era il figlio della compagna dell’ispettore, soggetto già conosciuto dalla legge, ma di lui sulla scena dell’aggressione non c’erano tracce. Il ragazzo sembra essersi allontanato dall’abitazione e al fine di ritrovarlo sono stati immediatamente predisposti fermi e controlli a tappeto.

Solo poche ore più tardi, nella notte, il ventunenne è stato trovato dalla polizia, non distante da casa tra l’altro. La sua figura emerge in maniera contraddittoria: è stato lui a uccidere Ciro? Le ipotesi sono molte: una lite casalinga, antichi dissapori; tutte congetture che attendono una conferma. A mettere le cose in chiaro potrebbe essere proprio la madre del fuggitivo, con opportune informazioni ed elementi essenziali che colmerebbero i pezzi mancanti di un macabro puzzle. Al momento nessuna ipotesi è comunque da escludere.

Il ricordo di Ciro agli occhi dei colleghi

Ciro era un ispettore, nato a Miano, nella periferia Napoletana; prestava servizio a Giugliano. L’intero dipartimento è sotto shock per quanto accaduto. Luongo, i colleghi, lo descrivono come un uomo buono, che godeva di grande rispetto, apprezzato dai più e che si contraddistingueva nel suo lavoro per la grande umanità che possedeva, nonostante non venisse mai meno al suo ruolo e alla sua professione.

Sicuramente la sua figura può essere risultata pedante per un ragazzo che aveva già in passato avuto problemi con la legge; è probabile quindi che la pista dei profondi e antichi dissapori fra i due non sia così sbagliata. Certo è che, qualunque sia la motivazione legata a un presunto assassinio da parte del ventunenne nulla può giustificare una furia del genere.