Chi sono Dawn Brancheau e Alexis MartĂ­nez, i veri addestratori uccisi dalle orche Tilikum e Keto, a due mesi di distanza?

Daniela Devecchi

Chi sono Dawn Brancheau e Alexis MartĂ­nez, i veri addestratori uccisi dalle orche Tilikum e Keto, a due mesi di distanza? Storie vere di orrore che supera la spettacolaritĂ 

C’è chi le chiama “killer whales” e chi preferisce il più elegante “orche assassine”. Sono animali capaci di incantare chiunque le osservi: il contrasto netto del bianco e nero, i movimenti morbidi, la sensazione che nulla possa scalfire quella grazia. Nei parchi acquatici, questo incanto diventa spettacolo. Luci, musica, salti perfettamente coreografati. Eppure, dietro la facciata scintillante, esistono pagine di cronaca che nessun addetto stampa vorrebbe mai scrivere.

Due nomi, in particolare, sono diventati simbolo di quelle pagine nere: Dawn Brancheau e Alexis MartĂ­nez. Due storie vere, separate da poche settimane, legate da un destino identico.

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Il pomeriggio a SeaWorld che cambiò tutto per Dawn Brancheau

Florida, 24 febbraio 2010. L’aria calda, le gradinate piene, il pubblico con i poncho colorati per proteggersi dagli schizzi. È quasi la fine dello spettacolo “Dine with Shamu” e in vasca c’è Tilikum, un maschio di orca imponente, più di sei metri di lunghezza e oltre cinque tonnellate di peso.

Dawn Brancheau, 40 anni, lavorava lì da tempo. Era una delle veterane del parco, amata dal pubblico e rispettata dai colleghi. Quella scena, con lei e Tilikum insieme, l’aveva vissuta decine di volte. Ma quel giorno, qualcosa non andò come sempre. L’orca la afferrò e la trascinò sott’acqua, davanti agli occhi di tutti.

Il verdetto medico parlò di annegamento e traumi multipli. Il perché di quel gesto resta ancora oggetto di discussione: errore di comunicazione? Un improvviso scatto d’istinto? O la conseguenza di una vita intera passata in una vasca troppo piccola per un gigante dell’oceano?

La vigilia di Natale che spense il sorriso di Alexis MartĂ­nez

Due mesi prima, in un contesto molto diverso, ma con un epilogo quasi identico, un altro addestratore viveva il suo ultimo giorno di lavoro. Tenerife, 24 dicembre 2009. Al Loro Parque, Alexis Martínez stava preparando uno spettacolo natalizio insieme a Keto, un’orca maschio di oltre tre tonnellate, nata e cresciuta in cattività.

Era un allenamento a porte chiuse, niente pubblico, solo i colleghi. Poi, all’improvviso, l’orca lo colpì con una violenza impressionante. Lesioni interne gravissime. Annegamento. Nessuna possibilità di salvezza.

L’assenza di telecamere e di spettatori rese la vicenda meno nota al grande pubblico. Ma nel settore, quell’episodio fu uno shock. La dimostrazione che, anche senza luci e applausi, un animale selvatico resta un animale selvatico.

Spettacolo o sopravvivenza?

Gli incidenti di Dawn e Alexis hanno aperto una discussione che non si è ancora chiusa.
Il documentario Blackfish, uscito nel 2013, ha messo in fila testimonianze, immagini di backstage e dati scientifici. E ha fatto emergere una realtà che molti sospettavano: la cattività cambia il comportamento delle orche. Riduce i loro spazi, altera la loro socialità, può esasperarne l’aggressività.

Dopo le polemiche, SeaWorld ha annunciato nel 2016 la fine dei programmi di allevamento e una trasformazione graduale degli spettacoli in eventi a carattere educativo. Loro Parque, pur continuando a ospitare orche, ha modificato protocolli e modalitĂ  di addestramento.

Date, numeri e nomi che raccontano la storia

  • 24 dicembre 2009 – Tenerife: Keto uccide Alexis MartĂ­nez durante un addestramento privato.
  • 24 febbraio 2010 – Orlando: Tilikum uccide Dawn Brancheau nello show “Dine with Shamu”.
  • 2013 – Esce Blackfish, portando le vicende di Tilikum e Keto al pubblico globale.
  • 2016 – SeaWorld mette fine all’allevamento di orche.

Tilikum
Maschio, 6,7 metri, 5.400 chili. Coinvolto in tre incidenti mortali. Oltre 30 anni in cattivitĂ . Morto nel 2017.

Keto
Maschio, 6,5 metri, oltre 3.000 chili. Nato nel 1995 in cattivitĂ . Ancora vivo a Loro Parque.

Voci dall’interno

“Le orche non sono nate per eseguire numeri in una vasca. Sono nate per percorrere centinaia di chilometri in mare aperto.”
— John Hargrove, ex addestratore SeaWorld

“Non si tratta di addestramento o di bravura: è la natura stessa dell’animale che non possiamo cambiare.”
— Samantha Berg, ex addestratrice SeaWorld

la lezione che resta

Oggi, i nomi di Dawn Brancheau e Alexis MartĂ­nez non sono solo parte di una cronaca tragica. Sono il simbolo di una veritĂ  che molti preferirebbero ignorare: il mare non si doma.
Per quanto possano sembrare docili, le orche restano predatori. E forse, l’unico modo per ammirarle davvero, è vederle là dove appartengono: in mare aperto, libere.