Si è tolto la vita oggi nel carcere di Messina, dove era detenuto in cella con altre due persone dopo la fine del regime di alta sorveglianza, Stefano Argentino, il 27enne reo confesso del femminicidio di Sara Campanella, la 22enne siciliana, studentessa di Tecniche di Laboratorio Biomedico presso l’ateneo della cittĂ dello stretto, alla quale rivolgeva da tempo morbose e insistenti attenzioni (i due ragazzi erano compagni di corso).
Sara Campanella è stata uccisa accoltellata alla gola per strada il 31 marzo 2025. Le telecamere della zona individuarono ai tempi un uomo, che si era allontanato a piedi. Grazie alle testimonianze dei compagni di corso, è stato possibile identificare Stefano Argentino.
Il suicidio del giovane, il cui processo avrebbe dovuto prendere il via il prossimo 10 settembre, è stato commentato dal suo legale Stefano Cultrera, raggiunto dalla stampa, con parole durissime. L’avvocato ha parlato di responsabilitĂ dello Stato, asserendo di aver chiesto la perizia psichiatrica per il suo assistito.
Concetta la Torre, avvocata della madre di Sara Campanella, ha invece parlato di “epilogo terribile di una storia terribile”.
Le parole della madre e del fratello
Daniela Santoro, madre di Stefano Argentino, nei giorni dell’omicidio ha reso dichiarazioni spontanee affermando di essersi recata a Messina dopo aver ricevuto, mentre si stava recando ad Avola, una telefonata disperata del figlio, una telefonata disperata in cui lui affermava di essere un fallito. La donna ha sottolineato che, in quel momento, non era ancora al corrente del delitto.
Il 4 aprile è stato raggiunto dai microfoni di Pomeriggio Cinque il fratello Salvo che, al telefono con una giornalista della trasmissione, ha negato che la madre fosse a conoscenza del femminicidio e ha raccontato che il fratello non si confidava con lui, definendo inimmaginabile quanto accaduto.
Milanese doc, laureata in lettere moderne e copywriter dal 2011, sono appassionata di crescita personale, yoga e psicologia. Lavoro dal mio studio, la mia piccola stanza tutta per me, vista giardino e provo una gioia smisurata nel sentire il rumore delle dita che, toccando la tastiera, creano mondi ed emozioni.






