Quando si è davvero pronti a raccontare la propria storia?
Nicoletta Amato ha aspettato sessantacinque anni. Una vita passata dietro le quinte, in una villa sul lago di Como, tra lustrini, figli, promesse infrante e un amore che – per quanto glamour – l’ha consumata. Oggi ha deciso di dire: “Io esisto”. E lo ha fatto con un libro che è una liberazione, ma anche uno specchio per molti.
Una vita giocata non è solo un titolo. È un destino intero.
La fuga da casa per amore: Nicoletta e Italo
Anzano del Parco, fine anni Settanta. Nicoletta ha diciassette anni e vive in una famiglia altolocata, dove si respira eleganza, ma anche controllo, rigidità, apparenza. Poi arriva lui: Italo Casadei, stilista carismatico, quasi trent’anni più grande, amico di suo padre.
E se ti dicessimo che Nicoletta, tre giorni prima di compiere diciott’anni, è scappata a Parigi per raggiungerlo?
Lo ha fatto davvero. Con il cuore che batteva forte e la certezza che quella fuga era l’inizio di una vita speciale.
E in parte lo è stata. Feste, viaggi, boutique, amici VIP, tre figli (Luca, Luigi, Lorenzo). Un mondo scintillante… almeno in apparenza.
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Il gioco d’azzardo: il mostro che divora tutto
Ma il lato oscuro c’era, eccome. Italo Casadei era dipendente dal gioco. Slot machine, roulette, casinò: un vortice che ha risucchiato denaro, serenità, dignità.
E Nicoletta?
Rimaneva a casa, spesso sola, con figli piccoli e mille domande. Ha sopportato il peso di un amore malato, fatto di attese, violenze psicologiche, delusioni. Il nome della sua famiglia era su tutti i giornali, ma nessuno sapeva cosa stava succedendo dentro quelle mura dorate.
Una frase, nel libro, colpisce come un pugno:
“Una casa può essere bellissima e insieme gelida come una prigione”.
Una vita giocata: il libro che rompe il silenzio
A sessantacinque anni, Nicoletta prende carta e penna. O meglio, si affida alla giornalista Daniela Rossi per scrivere con lei Una vita giocata (Historica Edizioni). È un romanzo, ma tutto è vero. Non ci sono nomi inventati, non c’è fiction: c’è solo la verità.
La verità di una donna che ha aspettato di perdonare prima di parlare. Che ha deciso di spiegare ai figli chi è davvero la loro madre. Che non vuole più essere solo la moglie di, la madre di, la donna elegante in un angolo.
Vuole essere Nicoletta, punto.
Il messaggio che lascia
In ogni pagina si respira dolore, ma anche grazia. La grazia di chi non odia, non accusa, ma racconta.
Con un obiettivo preciso: dare dignità a tutte le donne che hanno vissuto nella dipendenza (non loro, ma dei loro compagni), nel silenzio, nella paura.
Non è curioso come ci siano tante testimonianze dei giocatori d’azzardo… ma pochissime di chi gli sta accanto?
Nicoletta rompe quel vuoto. E lo fa con una voce lucida, profonda, senza vittimismo.
Oggi: presentazioni, podcast, e un nuovo inizio
Il libro è stato presentato in diverse città, da Como a Torino. Nicoletta è stata ospite anche del podcast One More Time, dove ha raccontato tutto senza filtri. In una delle frasi più forti dice:
“Ho aspettato 65 anni per dire IO ESISTO. Ora basta nascondermi”.
Le sue parole colpiscono perché non cercano pietà. Cercano ascolto. E ne trovano, eccome.
Domande vere che restano
Quante donne, oggi, vivono nella stessa prigione emotiva?
Quanti figli crescono senza sapere davvero cosa succedeva tra mamma e papà?
E quanti amori brillano solo all’esterno, ma dentro consumano tutto?
Nicoletta Amato non dà risposte facili. Ma una cosa è certa: la sua voce ora non si può più ignorare.
FAQ – Domande frequenti su Nicoletta Amato
Quanti anni ha Nicoletta Amato?
Nicoletta Amato ha compiuto 65 anni nel 2022, anno in cui ha pubblicato il suo libro.
Chi era il marito di Nicoletta Amato?
Italo Casadei, stilista noto, molto più grande di lei, con cui ha avuto tre figli. Era affetto da una grave dipendenza dal gioco d’azzardo.
Come si chiama il suo libro?
Una vita giocata, pubblicato da Historica Edizioni.
È una storia vera o romanzata?
È una storia autobiografica, scritta in forma romanzata ma basata interamente sulla realtà.
Perché ha deciso di raccontare tutto solo adesso?
Perché solo ora si sente libera, dopo aver elaborato dolore, rabbia e perdono. E perché vuole essere vista come donna, non solo come madre o moglie.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






