Chi era Biagio Melloni, nonno di Rose Villain? Partigiano, remainders, il legame con la nipote

Daniela Devecchi

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La cantante Rose Villain è nota per i suoi brani di successo, per l’estetica unica e per la voce che spacca le regole del pop italiano. Ma in pochi sanno che la sua storia familiare affonda le radici in una figura davvero particolare: Biagio Melloni, il nonno materno.

Un partigiano nato nel 1918

Biagio Melloni nasce a Cento, in provincia di Ferrara, il 2 novembre 1918. Una data che non è solo simbolica – arriva esattamente alla fine della Prima guerra mondiale – ma che sembra segnare il destino di un uomo che avrebbe lottato, a modo suo, anche nella Seconda.

Durante l’occupazione nazifascista, Melloni entra nella Resistenza con il nome di battaglia “Oreste”. Secondo alcune testimonianze locali e archivi partigiani, avrebbe operato nella zona di Bologna e Ferrara, partecipando attivamente alla liberazione della sua terra. Di quel periodo ha lasciato tracce discrete, mai ostentate. Ma chi lo ha conosciuto, lo ricorda come uno che aveva fatto “davvero la guerra”.

L’inventore delle librerie Remainders

Il nome di Biagio Melloni è legato soprattutto a una vera rivoluzione culturale.

Nel 1961 fonda a Milano una catena di librerie che all’epoca sembrava una follia: i “remainders”, ovvero libri nuovi venduti a prezzo stracciato, fino al 75% di sconto. Erano volumi invenduti, destinati al macero. Melloni li recuperava, li selezionava e li riportava sugli scaffali a prezzi accessibili.

Un atto visionario, ma anche politico: rendere la cultura accessibile, combattere l’élite editoriale e far arrivare i libri nelle case di tutti.

I suoi punti vendita spuntarono in tutta Italia, da Milano a Roma, fino a Firenze. Per studenti e curiosi diventavano quasi un rito: entrare, cercare un libro dimenticato e uscire con un piccolo tesoro. Melloni non amava le grandi frasi, ma il suo lavoro era un manifesto silenzioso: il libro non va buttato, va letto.

Il legame con Rose Villain

Il cognome “Melloni” non dice molto al grande pubblico. Ma la sua eredità vive oggi in una delle voci più originali della musica italiana: Rose Villain, all’anagrafe Rosa Luini, è sua nipote.

Figlia di Fernanda Melloni, Rose è cresciuta in un ambiente dove cultura e creatività erano di casa. Anche se la cantante non ha mai raccontato lunghi aneddoti sul nonno, è facile immaginare che quell’atmosfera di libri, idee e anticonformismo abbia lasciato un segno nel suo percorso artistico.

Una vita controcorrente fino alla fine

Biagio Melloni è morto a Milano, nel maggio del 2009, a quasi 91 anni. I funerali si sono svolti in forma privata, con la moglie Ester e le figlie accanto. Nessun clamore, nessuna medaglia sbandierata. Solo il saluto discreto a un uomo che aveva vissuto seguendo le proprie regole.

Oggi, a più di quindici anni dalla sua scomparsa, resta l’immagine di un pioniere. Uno che ha dato nuova vita ai libri destinati al macero, che ha creduto nella cultura popolare e che ha lasciato una traccia invisibile ma forte anche nella carriera della nipote più famosa.

Domande frequenti su Biagio Melloni

Quanti anni aveva Biagio Melloni quando è morto?
Aveva 90 anni.

È vero che è stato partigiano?
Sì. Partecipò attivamente alla Resistenza con il nome di battaglia “Oreste”.

Perché è famoso?
Per aver creato le librerie Remainders in Italia, rendendo accessibili i libri invenduti a tutti.

Che rapporto aveva con Rose Villain?
Era il nonno materno. Sua figlia Fernanda Melloni era la madre della cantante.

Esistono ancora le sue librerie?
Alcuni punti vendita sono stati chiusi, ma il suo modello è stato ripreso da molte realtà editoriali.