Vania Da Silva ha sempre mantenuto un profilo riservatissimo, raggiunto da un piccolo ma consistente seguito su Instagram, dove condivide momenti di famiglia, ritagli di quotidianità e gesti di affetto semplice. Sul suo profilo – caratterizzato da immagini delicate, sorrisi sinceri e ambientazioni domestiche – emergono con chiarezza i valori che la guidano: protezione, legami veri, amore senza ostentazione.
Ed è proprio da questa dimensione informale che ora la vedova di Marco Pincin mostra il suo dolore, innestando nei post un silenzioso ricordo, attenzioni per i figli rimasti e la forza di andare avanti.
Leggi anche: Chi è Cristina Seymandi, la donna lasciata in diretta che oggi fa tremare gli hater “insospettabili”
Storia di una famiglia unita e di un amore lontano dai riflettori
Marco e Vania si erano sposati appena undici giorni prima della sua morte, celebrando la loro unione pur nel dolore della malattia che accompagnava la vita dello chef. Marco, titolare del ristorante Casa Brusada di Ciano di Crocetta del Montello, ha dedicato la sua esistenza alla cucina e al territorio, costruendo con lei un legame solido in oltre vent’anni insieme.
Dal loro matrimonio sono nati tre figli: Sophie Zoe, Olivia e Jacopo, oggi bambini che crescono circondati dall’affetto di mamma e papà. La loro vita, scandita tra famiglia, ristorazione e impegno nella comunità, ha costruito radici profonde: tutti ricordano come fossero una coppia discreta, ma sempre presente, ammirata per la forza e la complicità quotidiana.
Il funerale, il dolore e la nuova responsabilità
I funerali di Marco si sono svolti il 16 luglio, nella chiesa parrocchiale di Crocetta del Montello. Una cerimonia semplice ma partecipata, alla quale hanno preso parte parenti, amici e la comunità locale, uniti nel raccoglimento per ricordare l’uomo generoso e appassionato che Marco era. Per Vania, ora vedova, inizia un percorso diverso: ricoprire un ruolo centrale nella memoria e nel futuro del loro progetto familiare.
Casa Brusada, eredità di una famiglia e cuore pulsante del territorio, ora avrà in lei la figura simbolica di chi custodisce un tesoro comune. Intorno a lei e ai figli si stringe una comunità solida che riconosce in Vania il senso di continuità: non solo madre e vedova, ma custode autentica di un rapporto fondato su amore, condivisione e dignità.

Sono giornalista pubblicista laureata in letteratura e content manager con una grande passione per la scrittura






