Non era un prete. Non era un missionario. Non viveva in un convento. Carlo Acutis era un ragazzo nato nel 1991, cresciuto tra scuola, computer, amici e Messa. Uno come tanti, all’apparenza. Ma con dentro qualcosa di raro: una fede semplice, fortissima, capace di fare rumore.
Tra poche settimane, il 27 aprile 2025, verrà canonizzato da Papa Francesco. Diventerà ufficialmente santo. E non uno qualunque: sarà il primo santo millennial della storia della Chiesa.
Chi era Carlo Acutis?
Carlo nasce a Londra, ma cresce a Milano, in una famiglia italiana. Ama gli animali, il calcio, i videogiochi. Ma anche la Messa. Soprattutto l’Eucaristia. Ci va ogni giorno, fin da quando riceve la Prima Comunione a 7 anni.
Dice cose che colpiscono. Tipo: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo”. Oppure: “Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Parole da ragazzino? Forse. Ma che restano impresse.
Fede e computer: una combo insolita
Carlo non è un mistico fuori dal mondo. Anzi. È bravissimo con la tecnologia. A 11 anni crea un sito web che raccoglie i miracoli eucaristici riconosciuti dalla Chiesa. Un progetto che oggi fa il giro del mondo. Una specie di mostra digitale, pensata per chi naviga più che sfoglia.
Per questo, molti iniziano a chiamarlo “il patrono di Internet”. È uno dei primi ad aver capito che anche online si può parlare di fede. E farlo bene.
La malattia che ha cambiato tutto
Nell’autunno del 2006, a soli 15 anni, Carlo si ammala. Leucemia fulminante. Nessuna cura possibile. Pochi giorni di vita. Eppure, lui resta sereno. Dice: “Offro tutto al Signore, per il Papa e per la Chiesa”.
Muore il 12 ottobre 2006. E proprio lì, nel silenzio di un letto d’ospedale, inizia il suo viaggio verso l’altare.
Dalla beatificazione alla canonizzazione
Nel 2013 comincia il processo per dichiararlo santo. Passo dopo passo: viene dichiarato Venerabile nel 2018, poi beatificato nel 2020 ad Assisi, dopo il riconoscimento di un miracolo. Un secondo miracolo, approvato nel 2024, apre la strada alla canonizzazione.
Il giorno è fissato: 27 aprile 2025, durante il Giubileo dei Ragazzi e delle Ragazze. Un momento simbolico, pensato per i giovani. Come lui.
Perché la sua storia parla ancora oggi
La forza di Carlo sta in questo: non ha fatto cose straordinarie. Le ha fatte in modo straordinario. Amava la vita. Amava Dio. E ha messo insieme le due cose senza complicarle.
Ha usato il computer per evangelizzare, i social per condividere valori, la sua malattia per offrire qualcosa di più grande. Non ha predicato. Ha vissuto. E questo, forse, vale più di mille parole.
In un’epoca di influencer, post e app, Carlo Acutis è diventato un simbolo di come la santità possa passare anche attraverso uno schermo.
Un ragazzo che non ha avuto bisogno di gridare per lasciare il segno.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






