Dopo mesi di ipotesi, incontri e voci di corridoio, la nuova Rottamazione quinquies è pronta a entrare nella Legge di Bilancio 2026. E questa volta il Governo ha voluto cambiare davvero le regole, partendo da una domanda concreta: come si può aiutare chi vuole mettersi in regola con il Fisco, senza però rendere tutto impossibile fin dalla prima rata?
108 rate in 9 anni: più respiro per chi ha debiti
Dimenticate il vecchio schema delle 120 rate in 10 anni: l’accordo appena raggiunto fissa la nuova soglia a 108 rate, spalmate su nove anni.
Cosa significa in pratica?
Significa che chi aderirà potrà contare su rate tutte uguali, senza l’incubo delle “rate maxi” concentrate all’inizio – una delle principali cause che, in passato, ha scoraggiato migliaia di contribuenti.
Questa volta l’idea è rendere il piano sostenibile da subito, senza chiedere sforzi impossibili nei primi mesi. Per molti, potrebbe essere la vera svolta che mancava.
Platea più selezionata: chi viene escluso
Non tutti però potranno salire sul treno della nuova rottamazione.
Il Governo ha deciso di “stringere le maglie”, escludendo i cosiddetti “rottamatori seriali”: chi, nelle precedenti edizioni, ha aderito solo per bloccare fermi amministrativi o pignoramenti, senza poi versare realmente le somme dovute.
In pratica, chi ha usato la rottamazione come una scappatoia, senza mai chiudere il debito, questa volta rischia di restare fuori.
Inoltre, si parla di limitare l’adesione anche in base al valore delle cartelle: chi ha debiti piccoli potrebbe avere piani più brevi, chi invece deve somme più consistenti accederà al piano lungo.
Meno rischi di decadenza per chi salta una rata
Un altro problema delle vecchie rottamazioni erano le decadenze automatiche: bastava saltare una o due rate per perdere tutto il beneficio, ritrovarsi il debito originale e dover ripartire da zero.
Con la quinquies il Governo promette una tolleranza maggiore: il sistema sarà meno rigido e si cercherà di evitare che un piccolo incidente di percorso diventi una condanna definitiva.
Il messaggio delle Regioni e i nuovi divieti
Anche le Regioni hanno voluto dire la loro: chi aderisce alla definizione agevolata ma non paga fino in fondo, in futuro potrebbe essere escluso da qualsiasi finanziamento, agevolazione o contributo pubblico.
Non solo: eventuali somme che un ente pubblico dovrà erogare a un contribuente “moroso” potranno essere trattenute per compensare i debiti fiscali ancora in sospeso.
Cosa manca ancora: il testo definitivo
Tutto bello sulla carta, ma la realtà è che manca ancora il testo ufficiale. Le intenzioni sono chiare, le linee guida pure, ma le regole precise (come funzioneranno le esclusioni, le tempistiche e la domanda) dovranno essere scritte nero su bianco nelle prossime settimane.
Per ora, una cosa è certa: questa nuova Rottamazione quinquies vuole davvero cambiare passo, favorire chi vuole ripartire e mettere un freno ai “furbi” del passato.
Ma, come sempre, il diavolo si nasconde nei dettagli. Meglio restare sintonizzati e seguire gli aggiornamenti ufficiali.
FAQ – Le domande più vere sulla nuova Rottamazione Quinquies
Quante rate sono previste con la quinquies?
Fino a 108 rate in 9 anni, tutte di importo uguale.
Chi può aderire?
Chi ha debiti fiscali con il Fisco e non è già stato escluso per comportamenti scorretti nelle vecchie rottamazioni.
Cosa succede se salto una rata?
Il nuovo piano promette più tolleranza: la decadenza non sarà automatica dopo una sola rata non pagata.
Chi resta fuori dalla definizione agevolata?
I “rottamatori seriali”, cioè chi ha già aderito in passato senza saldare i debiti e chi cerca solo di bloccare le procedure esecutive.
Quando sarà tutto ufficiale?
Serve attendere il testo della Legge di Bilancio 2026, previsto entro fine anno.
“Head Staff”, giornalista pubblicista laureata in letteratura, amo scrivere e apprendere costantemente cose nuove. Trovo che il mestiere del giornalista sia uno dei più affascinanti che esistano. Ti consente di apprendere, di conoscere il mondo, farti conoscere e di entrare in simbiosi con il lettore






