Riscatto laurea a 900 euro l’anno? La proposta Bucalo accende le speranze di docenti e ricercatori

Serena Comito

Riscatto laurea a 900 euro l’anno? La proposta Bucalo accende le speranze di docenti e ricercatori

A volte basta un numero per scatenare un’ondata di speranza – e anche qualche polemica. Da giorni, tra i corridoi delle scuole e delle università, non si parla d’altro: il riscatto della laurea potrebbe finalmente diventare accessibile a tutti, almeno per chi lavora nell’istruzione o nella ricerca.
Il motivo? Una proposta che abbassa la soglia d’ingresso a una cifra mai vista: 900 euro all’anno per riscattare i periodi universitari utili alla pensione. Non è un sogno: è un disegno di legge arrivato in Parlamento che, se dovesse passare, cambierebbe le regole del gioco per migliaia di insegnanti, ATA, ricercatori.

Che cosa prevede il Ddl Bucalo

Dietro la notizia c’è un nome che, almeno tra i lavoratori del comparto scuola, sta diventando familiare: Carmela Bucalo, senatrice di Fratelli d’Italia. La sua proposta, Ddl n. 1413/2025, è semplice nella forma e dirompente negli effetti.
Oggi riscattare la laurea costa, nella versione “agevolata”, poco meno di 6.000 euro l’anno. Per molti, una spesa fuori portata. La proposta Bucalo fissa invece un’aliquota del 5%, che porta il costo a circa 900 euro per ogni anno di università da riscattare.

Un taglio che rivoluziona tutto: la possibilità, per chi lavora nella scuola o nella ricerca, di “comprare” quegli anni universitari a un prezzo finalmente umano, avvicinando la pensione e premiando davvero il merito dello studio.

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Chi sono i destinatari

Il testo è chiaro: la platea riguarda personale della scuola e della ricerca. Dunque insegnanti di ruolo, personale amministrativo e tecnico, ricercatori, docenti universitari.
La novità interessante è che la misura sarebbe estesa anche a chi è precario, in attesa di incarico o addirittura momentaneamente senza contratto, purché faccia parte – o abbia fatto parte – del comparto.
Per molti, soprattutto i più giovani o chi ha iniziato a lavorare tardi, è l’occasione di colmare i “buchi” contributivi lasciati dagli anni universitari, spesso troppo costosi da riscattare con le regole attuali.

Un’ondata di consensi e una petizione record

Il tema ha infiammato le chat dei docenti, le bacheche dei sindacati e le pagine social. La petizione promossa dal sindacato Anief ha già raccolto oltre 120.000 firme, a dimostrazione che il problema è sentito da una larga fetta di lavoratori della scuola.
La posta in gioco è alta: un riscatto laurea davvero accessibile potrebbe anticipare l’uscita dal lavoro anche di diversi anni. Alcuni calcoli – sempre secondo il Ddl Bucalo – parlano di una possibile pensione già a 60 anni, per chi riscatterà tutti gli anni di studi.

Cosa resta da chiarire

Come sempre quando si parla di pensioni e riforme, la prudenza è d’obbligo. La proposta è in Senato, ma il percorso parlamentare può essere lungo e accidentato. Servirà trovare le coperture economiche, definire con precisione chi potrà beneficiarne e soprattutto, capire se la misura sarà estesa anche ad altri settori o resterà limitata solo al comparto scuola e ricerca.

Non mancano poi le voci critiche: c’è chi teme che, così, si rischi di creare una disparità tra settori pubblici e privati; altri chiedono che il riscatto agevolato venga allargato anche agli studenti di altre discipline o ai professionisti non legati al mondo pubblico.

Il punto della situazione

Per ora, la proposta Bucalo rappresenta una speranza concreta per migliaia di docenti, ricercatori, ATA e personale scolastico che fino a oggi avevano dovuto rinunciare al riscatto degli anni di università per ragioni di costo.
Se davvero dovesse diventare legge, il panorama previdenziale italiano potrebbe cambiare volto: finalmente, anni di studio che diventano accessibili non solo sulla carta, ma anche nella realtà di chi ogni giorno lavora nella scuola e nell’università.

FAQ – Domande frequenti sul nuovo riscatto laurea a 900 euro

Chi potrà usufruire del riscatto laurea a 900 euro?
Il personale della scuola e della ricerca: docenti, ATA, ricercatori, anche precari o con incarichi a termine.

La misura è già in vigore?
No, si tratta di un disegno di legge all’esame del Senato. Al momento resta una proposta, ma il consenso è forte.

Quanti anni si potranno riscattare?
In teoria, tutti quelli regolari del corso di laurea (triennale, magistrale, ecc.), a patto che non siano già coperti da contributi.

È previsto un limite di età?
La proposta non fissa limiti di età; la platea riguarda chi ha lavorato (o lavora) nel settore scuola e ricerca.

Quando si saprà se diventerà legge?
I tempi sono ancora incerti: tutto dipenderà dall’iter parlamentare e dalle coperture finanziarie.