Cos’è successo durante la festa patronale?
Il blitz è stato avviato prima del trasporto famoso della cittadina. Due uomini di origine turca sono stati arrestati dalla Digos nel pomeriggio, alle 18, mentre si trovavano in una stanza affittata presso un B&B situato lungo il percorso finale della manifestazione. La perquisizione ha portato al sequestro di una mitragliatrice, due pistole carreggiate e un piano dettagliato per un possibile attacco armato.
Gli attentatori sono sospettati di essere legati alla mafia turca e forse all’Isis-K. Probabilmente l’idea era di era di colpire l’intera folla durante la festa. Il viaggio della Macchina della patrona si svolge solitamente al buio, stando alla tradizione. Eppure quest’anno per ragioni di sicurezza si era preferito tenere le luci accese. Diverse erano state le proteste locali.
Le ipotesi di attacco
Sul posto erano presenti personaggi importanti come il vicepremier Tajani, il ministro Giuli, la vicepresidente Sberna e il deputato Rotelli. Tutti sono stati messi prontamente in sicurezza. L’intero centro contava circa quarantamila persone. I due erano ospitato in un hotel vicino la salita che porta alla fine del trasporto. Noto punto patrimonio dell’Unesco.
Stando a una prima ipotesi il desiderio era di sparare sulla folla durante il momento cruciale della manifestazione. L’operazione è stata gestita da tre individui, ma uno è riuscito a fuggire. Gli arrestati si sono rifiutati di rispetto alle domande del PM. E al momento non sono state ancora divulgate le loro generalità .
Le misure cautelari disposte e gli arresti
Per assicurarsi la tranquillità è convocato il comitato di sicurezza e l’unità Nocs. Diversi cecchini e le squadre cinofile. Aspromonte, capofacchino, ha annunciato che il Trasporto si sarebbe svolto con illuminazione accesa; tuttavia, a metà percorso le luci sono state spente per preservare l’atmosfera tradizionale senza creare panico tra i presenti.
Questo episodio si inserisce in un quadro più ampio di indagini che hanno già portato, in passato, alla cessazione di cellule legate alle attività di un boss turco. Baris Boyun. Figura centrale dell’organizzazione. Insieme a lui venne arrestato Ismail Atiz, accusato di vari crimini tra cui riciclaggio e uso di armi da fuoco.
Tra gli arresti recenti ci fu anche Hasan Uzun. Un cittadino turco coinvolto in attività del movimento islamista. Non lontano dalla città , nel carcere di Mammagialla di Viterbo, si trova anche un tunisino noto per aver fomentato rivolte carcerarie. e per essere stato inserito nella lista dei 115 estremisti espulsi dall’Italia.

Tedesco Giorgia, classe ’95.
Quello che contraddistingue il mio lavoro è l’idea di cos’è che si cela dietro una notizia: un’informazione.
Ma le informazioni non sono tutte uguali. Se ti arriva un’informazione e da essa non piangi, non ridi, non respiri, non ti disperi o non gioisci, essa non ti serve a nulla.
Perché l’informazione è la libertà di un popolo. Ed é nelle nostre emozioni che si avverte la vera essenza della libertà .
www.linkedin.com/in/giorgia-tedesco-b781401b6






