Dieci anni fa moriva il piccolo Alan Kurdi, l’ennesima vittima di un’immigrazione clandestina che l’Europa non ha mai saputo gestire.Â
È un anniversario incredibilmente triste per il nostro paese perché oggi, 2 Settembre 2025, sono purtroppo passati esattamente dieci anni dal ritrovamento in spiaggia del corpo del piccolo Alan Kurdi.Â
Chi era Alan Kurdi
Si trattava di un bambino curo siriano nato a Kobane, uno dei tanti che in quegli anni partivano con la famiglia a bordo di un gommone strapieno di persone per raggiungere l’Europa attraverso l’isola greca di Coo e iniziare così una nuova vita lontano dalla guerra. Purtroppo come sappiamo, la tratta è gestita da criminali senza scrupoli che non si sono mai fatti problemi a dare dei salvagenti finti a chi veniva imbarcato per una viaggio che costava circa 5 mila dollari.Â
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Il naufragio del 1 Settembre 2015
La notte del 1 Settembre una tempesta ha fatto naufragare il gommone e purtroppo per Kurdi e un’altra bambina non c’è stato nulla da fare. Vennero ritrovata in spiaggia da un poliziotto greco insieme alla barista dell’hotel in spiaggia, colei che aveva dato l’allerta.Â
Il poliziotto si chiamava Mehmet Ciplak e descrisse quel ritrovamento come l’episodio che più lo distrusse psicologicamente in tutta la sua carriera nelle forze dell’ordine. Sul luogo riuscì anche ad arrivare la fotografa Nilufer Demir che riuscì a scattare una delle foto più famose e tragiche dell’ultimo decennio.Â
La foto divenne il simbolo del fallimento dell’Ue sulle politiche migratorie
L’immagine infatti, che oltretutto raffigurava il piccolo quasi come se si fosse addormentato, fece in breve il giro del mondo e divenne il simbolo del fallimento delle politiche migratorie europee. La storia della famiglia Kurdi fece il giro del mondo, con la regina Elisabetta che invita persino il padre del piccolo a parlare alla nazione nel suo tradizionale messaggio natalizio.Â

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